Due capannoni, uno adibito ad uffici e l’altro alla lavorazione di cisterne che si trovano lungo la statale, appena fuori l’abitato di San Bonifacio. Angelo Ruggeri, operaio di 33 anni, ha perso la vita probabilmente a causa dell’onda d’urto che lo ha spinto violentemente contro una parete causandogli traumi letali. Un collega che gli era accanto è rimasto leggermente ferito.
I due erano amici e andavano a lavorare ogni giorno insieme, come il giorno dell’esplosione. In tutto, una decina di operai si trovava nel capannone al momento della deflagrazione ma per capire cosa sia realmente accaduto si dovrà attendere la ricostruzione dei Carabinieri, vigili del fuoco e tecnici dello Spisal dell’Usl 20.
Da una prima ricostruzione pare che nel capannone-officina meccanica della Menci, (ditta di Castiglion Fiorentino, in provincia di Arezzo, specializzata nella costruzione di semirimorchi anche con cisterne) si stesse lavorando alla riparazione di una cisterna. Ad operare, Angelo e il suo amico con la fiamma ossidrica. Forse la cisterna non era stata adeguatamente ripulita da residui di carburante o erano ancora presenti vapori infiammabili che hanno trasformato la cisterna in una miccia. Il capannone è esploso violentemente per poi ripiegarsi su se stesso.
Subito sono stati chiamati i soccorsi: l’elicottero di Verona Emergenza e due squadre dei vigili del fuoco. Per Angelo, morto sul colpo, non c’era nulla da fare, mentre l’amico è stato portato al vicino ospedale di San Bonifacio.
I vigili del fuoco hanno cercato, per quanto possibile, di mettere la struttura in sicurezza, almeno per poter effettuare i rilievi.
Monica Manin