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Ennesimo scandalo del calcio italiano, non possiamo mai stare tranquilli

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pulvirenti ha confessato lotito consigliò maghi

“Eppur si muove…”, la famosa frase di Galileo Galilei è perfetta anche in riferimento al mercato del Milan.
Con l’arrivo di Bacca dal Sevilla il derby con l’Inter torna in parità, resta però il fatto che anche i 30 milioni per un attaccante discreto è una follia.

Al momento, tra l’altro, questi sono sempre soldi sborsati da Berlusconi, dato che deli nuovi soci al momento dei 400 milioni non si è visto un euro. Arriveranno… si spera.
Per il resto solo voci, trattative avviate che sarebbe meglio restassero sottotraccia fino a cose concluse.

Lo sbandierare le proprie intenzioni è sempre stato controproducente, per quanti giudizi si potessero dare ad esempio a Luciano Moggi, il mercato lo sapeva fare. Negare, negare anche l’evidenza per poi agire. E’ strano infatti il comportamento di Adriano Galliani e la dirigenza milanista, vista la loro trentennale esperienza.

Anche durante la trattativa con Mr. Bee, il presidente Berlusconi sembrava infastidito dall’esuberanza del futuro nuovo socio. Appena l’affare è stato delineato sono spuntati i nomi dei calciatori come funghi, da Jackson Martinez a Hummels a Ibrahimovic. Tutti affari dati come conclusi e poi miseramente falliti.

Quello che sta colpendo il Milan è il terrore di essere additata dai propri tifosi e dalla stampa come immobile e incapace di attirare ancora i così detti top-player.
Un terrore però che è nulla di fronte a quello sta scuotendo il mondo del calcio italiano in questi giorni.

Il presidente del Catania Massimo Pulvirenti ha ammesso di aver “comprato” cinque partite per salvare la squadra siciliana. Nello stesso interrogatorio dichiara però che lo ha fatto solamente sulla squadra, quindi nessuna scommessa e che comunque è convinto che i soldi non abbiano realmente influenzato i risultati.

Insomma, centomila euro a partita spesi per “sicurezza”, come dire “ho ucciso quel tale ma non cambia nulla perché tanto sarebbe morto comunque un giorno”. Incredibile.

Durante l’interrogatorio l’Amministratore delegato del Catania Cosentino ha contestato tutte le accuse: “se questo fatto fosse vero sarebbe tutto l’opposto di quello che ho sempre fatto per il Catania – ha detto – non avrei fatto una campagna acquisti a gennaio dispendiosa per potenziare la squadra, sarebbe veramente tutto contro quello che era il mio obiettivo: fare un club forte per vincere il campionato. Se avessi tentato di comprare delle partite – ha osservato – sarei stato un folle, e se Pulvirenti lo ha fatto è un folle”.. Insomma la mano destra non sapeva quello che faceva la sinistra.

Per il presidente Abodi il campionato cadetto non è stato comunque falsato. Ancora una volta incredibile, l’intera stagione dovrebbe essere messa in discussione dopo questa ennesima dimostrazione che il calcio italiano è marcio in ogni sua categoria.

Mattia Cagalli

01/07/2015

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