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Elena Ceste, marito Michele Buoninconti condannato. Le fasi dell’inchiesta

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Elena Ceste, marito Michele Buoninconti condannato. Le fasi dell'inchiesta

Michele Buoninconti è stato condannato a 30 anni per l’omicidio e l’occultamento del cadavere della moglie, Elena Ceste, trovata morta nell’ottobre dell’anno scorso dopo nove mesi di ricerche.
Il giudice Amerio ha accolto le tesi dell’accusa, che aveva chiesto il massimo della pena nel processo di primo grado col rito abbreviato.
“Buonincointi rivendica la sua innocenza, continuerò la sua battaglia” dice il legale, Giuseppe Marazzita, che definisce “ingiusta” la condanna” e annuncia appello.

Elena Ceste uccisa, quindi, con il marito Michele Buoninconti condannato a 30 anni in primo grado, ma come si è arrivati a questo punto?

E’ la mattina del 24 gennaio 2014 quando Michele Buoninconti esce dalla sua casa di Costigliole d’Asti per accompagnare i quattro figli a scuola.
Al suo ritorno la moglie, Elena Ceste, 37 anni, non c’è più.
Questo è l’inizio del giallo che si è concluso oggi, dopo quasi due anni di colpi di scena, con la condanna in primo grado dell’uomo a trent’anni, il massimo della pena prevista con il rito abbreviato.

24/01/2014: E’ lo stesso Buoninconti a dare l’allarme. “Mi aveva detto che non si sentiva bene e mi aveva chiesto che andassi a prendere i ragazzi a scuola”, racconta l’uomo ai carabinieri.
La moglie, secondo la sua versione, sarebbe uscita in stato confusionale e si sarebbe allontanata a piedi completamente nuda.
I vestiti, perfettamente piegati, vengono ritrovati a casa, dove la donna lascia anche gli occhiali da vista.

11/03/2014: I carabinieri di Asti diffondono alle tv un filmato che ritrae una donna molto somigliante a Elena Ceste su un tram della linea 4, a Torino.
Le speranze della famiglia di ritrovarla si infrangono quando una donna telefona a Chi l’ha visto?: “mi dispiace per i famigliari, ma quella donna ripresa nel video sono io, non è Elena Ceste. Prendo quell’autobus tutti i giorni per andare al lavoro”.
Intanto le ricerche si estendono fino a Tenerife e qualcuno sostiene che la scomparsa sia rinchiusa in un convento di clausura, ma della donna nessuna traccia.

18/10/2014: Un cadavere in avanzato stato di decomposizione viene ritrovato a Isola d’Asti, a due chilometri dalla Casa di Elena Ceste, durante i lavori di ripulitura di un canale di scolo di proprietà di un agricoltore.
Cinque giorni dopo l’esame del dna conferma che si tratta dei resti di Elena Ceste.

24/10/2014: Michele Buoninconti viene indagato dalla Procura di Asti per omicidio volontario. Per la procura si tratta di un atto dovuto, ma i sospetti nei suoi confronti sono sempre più forti.

29/01/2015: I carabinieri di Asti arrestano Michele Buoninconti per l’omicidio.
“Tutti gli elementi raccolti lo indicano come l’autore”, scrive il gip Giacomo Marson.

01/07/2015: Ad Asti prende il via il processo, con il rito abbreviato, nei confronti di Buoninconti.
Nell’udienza del 23 settembre l’accusa chiede il massimo della pena, 30 anni, mentre i difensori insistono sulla sua innocenza. “Non potrò mai essere condannato per un omicidio che non c’è mai stato”, è l’ultimo appello”.

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