Ebola fa registrare un altro caso molto preoccupante.
Un’altra infermiera è dichiarata contagiata tra lo staff del Texas Health Presbyterian, l’ospedale dove era stato ricoverato il ‘paziente 1’, ora deceduto.
Ebola, inoltre, spaventa per l’evoluzione delle prossime ore: le autorità sanitarie dello stato americano parlano di “possibili nuovi episodi” di contagio.
Alla notizia, il personale paramedico di Dallas si è ribellato.
Thomas Duncan, il primo paziente ad aver portato il virus al Texas Health Presbyterian, fu lasciato libero nel negozio interno dell’ospedale per ore, a detta del personale. Si tratta di un’area libera per acquisti dove può esser stato a contatto con altri pazienti e dipendenti senza alcuna protezione.
Il preoccupante quadro è stato così disegnato da Deborah Buger di National Nurses United, il maggior sindacato americano degli infermieri.
Secondo queste versioni, al personale che per giorni ha avuto in cura Duncan in isolamento non sono state fornite tute di protezione adeguate nonostante il malato fosse in preda ad ”attacchi esplosivi” di vomito e diarrea.
Si parla di ‘rimedi empirici’, come aver chiuso i camici con il nastro adesivo cercando maggior protezione, versione riferita da “parecchie” infermiere che hanno chiesto di restare anonime per timore di ritorsioni.
Tra le altre accuse di imperizia all’ospedale, si racconta anche di sette persone al pronto soccorso assieme a Duncan, tenuti in isolamento per sole 24 ore prima di essere spostati in normali reparti con altri malati.
Redazione
15/10/2014
Riproduzione vietata