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Ebola, l’infermiera contagiata a Madrid per sei giorni ha potuto girare perchè in vacanza

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La Paz Carlo III ospedale

Ebola ha colpito in Spagna. Per la prima volta in Europa e per la prima volta a Madrid. Un’infermiera è rimasta contagiata perchè entrata in contatto con un missionario malato. Il religioso, Manuel García Viejo, era stato fatto rimpatriare dalla Sierra Leone alla scoperta della malattia, ha lottato contro il male pochi giorni nel suo paese natale, poi ha ceduto morendo undici giorni fa, il 26 settembre.
Nonostante si sapesse della pericolosità del virus e fossero state prese tutte le precauzioni possibili eppure quando García Viejo è sceso dall’aereo che lo portava involontariamente è stata aperta una porta all’infezione.
L’infermiera, 44 anni, è entrata appena due volte nella sua stanza d’isolamento all’ospedale La Paz Carlo III, eppure si è contagiata.

La ministra della Sanità Ana Mato garantisce che Madrid partecipa ai piani di prevenzione e che tutti i protocolli di sicurezza sono stati rispettati, ma a questo punto le gente comincia ad avere dubbi: il virus si è involontariamente propagato in ospedale e ne è uscito con l’infermiera.

L’infermiera contagiata da Ebola a Madrid ha viaggiato in metropolitana con lei, per strada, nei negozi, a contatto con amici, con altri pazienti e colleghi.
Ieri, a 10 giorni dalla morte del missionario, la donna ha manifestato una febbre altissima e due test hanno confermato il contagio.

L’infermiera, secondo le norme di sicurezza, aveva avvertito l’ufficio rischi del proprio ospedale della prima comparsa della febbre, ma non le è stata ordinata nessuna prescrizione se non misurarsi la febbre, così, per sei giorni la donna ha potuto continuare le sue vacanze iniziate all’indomani della morte del religioso.

Il ministero della Sanità ha reso noto che le persone poste in osservazione sono almeno 34, almeno una trentina i colleghi dell’infermiera che accudirono il missionario malato, ma tra loro c’è anche il marito della donna.
La lista però potrebbe allungarsi ora per rintracciare tutti coloro che sono entrati a contatto con la malata europea numero uno dal 30 settembre, quando in ferie, aveva solo poche linee di febbre.

Redazione

07/10/2014

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