Ebola, bloccare l’epidemia è la parola d’ordine. Un sondaggio dice che gli americani, saputo del decesso del paziente “uno” nella propria terra si dichiarano favorevoli al 58% a bloccare i voli dai Paesi a rischio.
Ma bloccare i voli per frenare l’epidemia di Ebola sarà sufficiente?
L’Italia non ha collegamenti diretti con le zone a maggior rischio. Per questo la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, ha ipotizzato solamente una «tracciabilità» dei percorsi dei passeggeri. Intanto Roma ha messo a punto una procedura in caso di sospetto contagio, che si attiva solo con il rilevamento della febbre, a bordo degli aerei. Fiumicino e Malpensa sono attrezzate con aree di sosta riservate, ambulanze speciali e tute protettive.
L’epidemia di Ebola va bloccata, ma come?
La gente ha paura, operatori compresi.
Il Comune di Madrid è stato costretto ad aprire un bando di concorso perché non si trovavano più infermieri disposti a lavorare nel reparto infettivi.
È bastata una settimana per vedere quanto siano fragili protocolli e conoscenze.
Thomas Eric Duncan, liberiano giunto in Usa con il virus, è morto a Dallas mercoledì ed ora lì vi è una ventina di persone sotto osservazione.
Teresa Romero, infermiera di Madrid, ha scoperto di essersi infettata nel reparto dove lavorava, assistendo un paziente che è deceduto per il virus.
Per questo stanno cambiando anche le procedure ospedaliere in modo che un malato non diventi suo malgrado anche un untore.
Nel frattempo l’infermiera è peggiorata e la direzione dell’ospedale Carlos III di Madrid dov’è ricoverata ha deciso di liberare l’intero quarto piano per gestire i troppi pazienti in osservazione e prepararsi al peggio.
Rischiano di mostrare i sintomi dell’infezione decine di sanitari entrati in contatto con lei in una fase in cui la malattia non era neppure presa in considerazione.
Paolo Pradolin
10/10/2014
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