Uno spettacolo di rara delicatezza e di corale competenza artistica, quello rappresentato al Centro Culturale Candiani. Sostenuto dai linguaggi insostituibili della poesia, della favola, della musica, alimentato da un’atmosfera magica e generosa, molto apprezzata dal pubblico, il lavoro ha superato il senso della desertificazione che oggi alimenta la nostra quotidianità.
Le musiche di Letizia Michielon, di Fabio Grasso, dei direttori Paolo Favorido e Cecilia Vendrasco, la presenza attiva delle scuole elencate in locandina, i molti studenti di tutte le età, lo studio appassionato del canto e della recitazione, la cura della gestualità dei personaggi e delle scene, hanno costruito un “senso” ad una vita pensata ed offerta nel rispetto dell’uomo e della cura garbata dei sentimenti e della natura.
i testi suggestivi e poetici di Gemma Moldi, letti e magistralmente interpretati da Alessandra Prato e Gianni Moi, hanno rivelato una cornice del possibile, quando un progetto educativo mette in gioco l’arte e mostra il suo volto esaustivo.
A quel punto, l’umano che abita in noi, prova riconoscente conforto.
Andreina Corso
02/02/2016