Nota prima di iniziare la lettura: ogni capitolo di questo libro è introdotto da una forma colloquiale dell’autore che si rivolge direttamente alla sua protagonista. Una forma di scrittura talmente bella e stimolante che ho voluto riarrangiare lo stesso stile per questa recensione.
Probabilmente non lo immaginavi. Quando hai capito che avresti voluto diventare una reporter, mai avresti pensato di diventare la protagonista di una recensione su un piccolo quotidiano digitale locale di un paese, l’Italia, che nel tuo viaggio intorno al modo in 72 giorni non ti aveva poi colpito così tanto. Chissà se tu che hai raccontato mille inchieste, avresti mai pensato di essere raccontata così bene da Nicola Attadio in Dove nasce il vento, edito da Bompiani editore.
Tu Nellie Bly, nel Settembre 1887 hai bussato alla porta di John Cockerill, direttore del ”New York World” di Joseph Pulitzer per essere assunta reporter. Nessuna donna aveva mai osato tanto. Il tuo vero nome è Elizabeth Cochran, hai 23 anni, ma un esperienza di un paio di anni in un quotidiano di Pittsburgh. Siamo a fine ‘800, il mondo sta cambiando e una donna reporter non si è mai vista, ma le tue idee, la tua forza di volontà, il tuo coraggio di voler fare, tra le tante, un’inchiesta sotto copertura a Blackwell Island, manicomio femminile di New York, convince Cockerill e Pulitzer. Ne nasce un reportage che farà la storia del giornalismo. Da qui, in un crescendo di popolarità e sotto mille travestimenti, hai raccontato l’America agli americani.
Pioniera in un lavoro che prima era solo per uomini, intrepida nel voler mostrare il tuo punto di vista, hai lasciato che il tuo racconto, la tua indomita anima, arrivasse a noi lettori italiani, a volte un po’ distratti sulla storia femminile nostrana figurati d’oltre oceano, attraverso la penna intelligente di Nicola Attadio che riesce a riportarti su carta com’eri. Tra te e lui sembra non esserci distanza. Si rivolge a te, ti parla dal tuo letto d’ospedale, mentre la tosse non ti lascia stare, sembra teneri la mano e si fa custode dei tuoi segreti, del tuo passato per portarli fino a noi, tagliando, a sua volta, la distanza e rendendoti vicina al lettore del 2018. Quello di Attadio è uno stile pulito, senza fronzoli, che sa raccontare te, una donna che aveva già capito l’importanza dello storytelling, che non si era fatta ingabbiare da regole che volevano le donne in lavori mediocri o farsi mantenere dagli uomini. Tu Nellie, dalle pagine di Dove nasce il vento, ne esci come un esempio che rimane vivo ed importante anche al giorno d’oggi, perché di passi ne sono stati fatti, ma ancora moltissimi ne mancano. Ed è per questo che un libro come questo ti piacerebbe, perché è il racconto, la testimonianza di qualcosa di straordinario raccontato con occhi attenti e appassionati, coinvolgendo il lettore che non riesce ad abbandonare più la lettura.
E ci manchi sai, Nellie. Attadio è riuscito a creare un libro che ci coinvolge e ci fa entrare nel tuo mondo con rispetto, facendoci appassionare alle tue avventure e al tuo carattere così indomito e in qualche modo rivoluzionario che, ancora oggi ci fa capire di quanto di donne come te abbiamo bisogno.
Questo è un libro di cui saresti orgogliosa, ed è un libro importante, necessario perché introduce nel nostro immaginario un nuovo modello da seguire per liberarci dalle catene e librarci verso le nostre mete, lì, dove nasce il vento.
Sara Prian
Riproduzione vietata
