Due tragici omicidi sono avvenuti sabato mattina nel veronese: un ex guardia giurata in mobilità ha ucciso a colpi di calibro 7,65 padre e figlio, in seguito ad una violenta lite. I due gli dovevano 6mila euro.
L’episodio è accaduto a Buttapietra (Verona) alle 8,10. Filippo Manzo, 54enne napoletano ha visto sul cancello di casa, Martino Mazza, 47 anni anch’egli campano, e il figlio di quest’ultimo, Pietro di 25 anni. Manzo sapendo perché erano lì, ha iniziato a scaricare sedici colpi della sua semiautomatica Falcon, colpendo i due, che invano hanno cercato di scappare.
Finito il primo caricatore dell’arma, Manzo è entrato in casa per inserire altri proiettili, i due intanto erano già stramazzati al suolo agonizzanti. Uscito, ha sparato altri sette colpi contro i due uomini, puntando infine la pistola alla testa di Martino e colpendolo con gli ultimi due proiettili.
All’arrivo dei Carabinieri di Verona, avvertiti dai vicini impauriti, Manzo ha consegnato loro l’arma. In faccia aveva anche una ferita da coltello che gli attraversava la guancia destra fino all’occhio, infertagli probabilmente da uno dei due uomini.
Al comandante provinciale Pietro Oresta e al pm Marco Zenatelli, Manzo ha raccontato che i due uomini uccisi gli dovevano 6mila euro, ma sembra invece che fosse lo stesso Mazza a vantare un credito verso Manzo, tant’è che qualche sera prima pare fossero stati padre e figlio a cacciare l’ex guardia giurata dalla loro abitazione a Marchesino, un paese poco lontano.
L’operaio è stato portato prima in caserma a Ca’ di David, dove è stato sottoposto all’esame dello Stub, per rilevare le tracce di polvere da sparo sulle mani. Poi si avvalso della facoltà di non rispondere.
Alice Bianco
16/03/2015
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