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Donati organi del bambino lanciato dalla finestra per sfuggire all’incendio

Casella (Genova). Il padre, saltato anch'egli dal secondo piano, è ricoverato in stato di coma. Da una prima ricostruzione pare che il piccolo sia rimbalzato sulle coperte tese che tenevano in tiro i soccorritori sulla strada...

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Non riescono a scappare dall'incendio perché le tapparelle non si aprono: erano elettriche

La madre del bambino lanciato dal padre dalla finestra di casa perchè l’abitazione era in fiamme, fatto avvenuto a Casella (Genova), ha concesso l’autorizzazione all’espianto degli organi del figlio a scopo di donazione.

La donna ha concesso il benestare dal letto dell’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena, nonostante lo stato di choc. Suo marito si trova ancora ricoverato in stato di coma all’ ospedale Galliera.

Del piccolo era stata dichiarata la morte cerebrale alle 22 di ieri sera. Ora sarà comunque necessario attendere l’esito delle sei ore di monitoraggio per eventualmente avviare la procedura per l’espianto e la donazione degli organi.

La tragedia, ripresa da tutti i telegiornali e siti di notizie, ha scosso l’Italia e gli italiani.

Prigioniera delle fiamme divampate in piena notte nella propria casa al secondo piano, una coppia con un figlio di sei anni è stata costretta a lanciare il bimbo dalla finestra sotto la quale erano accorsi dei vicini di casa.

Un volo di 5 metri, poi il padre e la madre si sono anche essi gettati nel vuoto per sfuggire alle fiamme.

Il bambino nella caduta, nonostante il primo urto su una coperta tesa dai soccorritori, è caduto al suolo riportando ferite gravissime. Nella serata stessa i medici avevano dichiarato per lui la morte cerebrale.

Il padre è tutt’ora in gravissime condizioni, in stato di coma con ustioni alla schiena e fratture multiple agli arti. Non altrettanto gravi le condizioni delle donna, riuscita ad attutire la caduta aggrappandosi ai tubi del gas, ma sotto choc.

La notte da incubo si è consumata poco dopo le 3 nel centro di Casella, comune nell’entroterra di Genova, sotto gli occhi di una decina di abitanti del paese, impotenti in attesa di vigili del fuoco e medici del 118.

Il bambino nella caduta ha riportato una grave ferita alla testa ed è stato subito trasferito all’ospedale pediatrico Gaslini.

Col passar delle ore, le condizioni del padre, Alessio Fraietta, 49 anni, originario di Catanzaro, operaio in un ditta di saponi, sono peggiorate a causa delle ustioni riportate sul 20% del corpo: l’uomo si era attardato nella casa tentando di salvare il figlio.

Meno grave la donna, Vincenza Sansone, 49 anni, ricoverata all’ospedale di Sampierdarena con fratture al bacino e agli arti. E’ fuori pericolo ma in stato confusionale.

“Sapevamo che l’impianto elettrico non era a norma” ha denunciato dall’ospedale. Le indagini sul rogo sono condotte dai vigili del fuoco: il magistrato di turno Paola Crispo ha aperto un fascicolo a carico di ignoti e disposto il sequestro dell’ immobile.

Fra le cause possibili del rogo un corto circuito o la stufa o la canna fumaria difettose.

L’allarme per l’incendio è stato lanciato da Vincenza Sansone con una telefonata ai vigili del fuoco intorno alle 3.15. I primi soccorsi sono giunti dai vicini, richiamati in via Mandelli dal crepitio delle fiamme.

Davanti ai loro occhi una scena terribile: alla finestra, da cui spuntavano lingue di fuoco, c’erano i due coniugi e il figlio che imploravano aiuto.

Il padre ha prima lanciato delle coperte di sotto perché fossero usate come telo per soccorrere il figlio, quindi ha afferrato il bimbo e l’ha lanciato nel vuoto. Il bambino, però, dopo essere rimbalzato sulle coperte è caduto con violenza sul suolo.

Quindi, dalle finestre si sono lanciati i due coniugi. I vigili del fuoco, accorsi intorno alle 3,40, si sono trovati davanti al palazzo in fiamme e tre corpi immobili sull’asfalto.

Subito dopo, i solai del secondo piano dell’edificio, minati dal calore, sono crollati sventrando la palazzina: i vigili del fuoco che vi stavano entrando se ne sono accorti pochi attimi prima e sono riusciti a mettersi in salvo.

Oltre alla famiglia Fraietta, senza casa sono rimasti un’anziana, che ieri era sera non era nell’appartamento perché dormiva in casa della figlia, e due fratelli, Daniele e Maurizio Cevasco, fra i primi a soccorrere i tre feriti.

Il sindaco di Casella Francesco Collossetti ha indetto una sottoscrizione per aiutare le famiglie sfollate.

► Salta dalla finestra con la figlia in braccio per sfuggire all’incendio

Mario Nascimbeni

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