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Domenica di zona gialla a Venezia: più di 30mila arrivi

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Il pensiero più immediato, guardando la “folla” è che la gente non ha imparato che gli eccessi di oggi verranno pagati domani. Come abbiamo sentito dire ieri a una delle due donne che discutevano animatamente: “Se abbiamo la fortuna di essere in zona gialla, perché non dobbiamo stare attenti a tenercela?”.
La verità però non è completa così.
Ieri Venezia ha accolto oltre 30.000 visitatori e se per caso i numeri diventassero tali da peggiorare il colore della zona sarebbe giusto prendersela con i residenti che magari non hanno proprio contribuito tenendo invece una condotta attenta?
Anche ieri Venezia è stata attraversata da “ondate” umane come ai tempi d’oro. Migliaia di persone “in fuga” dalle costrizioni e forse dall’idea del virus come se non ci fosse un domani.
I garage di Piazzale Roma esauriscono la capienza già alla mattina, Ponte della Libertà congestionato mentre immagini che giungono in redazione e vengono pubblicate nei social mostrano la pericolosissima vicinanza di corpi in aperto contrasto alle norme sulle distanze di sicurezza su bus e treni.
E’ d’altronde un cocktail micidiale quello del bel tempo con la voglia di muoversi per la gioia del virus che impazza, con migliaia di persone che

sono andate ovunque e comunque, non solo a Venezia.
Resse si sono registrate nei vari centri cittadini e nei parchi.
Tutti esauriti i ristoranti ai laghi – preso di mira quello di Como, con code all’imbarcadero e paralisi lungo tratti degli 11km della Greenway – e anche al mare ovunque tavoli pieni.
Muretti, gradini, strapuntini gremiti alla ricerca di uno spicchio di sole da mordere.
I lidi pugliesi, dall’Adriatico allo Jonio, sono andati a ruba, come domenica scorsa, come se il Covid appartenesse al passato.
Multati 27 adulti, tra loro medici, avvocati e professionisti vari, sorpresi dalla polizia in un dancing del casertano a un Covid-party insieme a decine di persone che si sono dileguate.
“La situazione degli assembramenti è assurda e inqualificabile. Inciviltà allo stato puro, irresponsabilità. – si è sfogata la sindaca di Andria (Bat) Giovanna Bruno – Non posso definire diversamente quanto si sta verificando nella nostra città e in tutto il resto della penisola”.
Non è servito da deterrente nemmeno il raddoppio delle sanzioni, salite da mille a quasi 2mila da venerdì a sabato, durante i 102mila controlli anti-contagio censiti dal Viminale.
Verificati oltre 13mila tra locali ed esercizi commerciali: 85 i titolari sanzionati,

45 le chiusure disposte.
Dopo il rave party con rissa di ieri sera, amareggiato, allarga le braccia il sindaco di Milano Giuseppe Sala. “Intorno ai Navigli e alla Darsena c’erano migliaia e migliaia di persone. Le forze dell’ordine, tra quelle coordinate dalla Questura e quelle del Comune, erano pari a circa 200 unità, il numero l’ho ricevuto dal Prefetto. E, che piaccia o no, di più non si poteva metterne, – ha scritto Sala su Fb a chi lo accusa di non aver fatto abbastanza – perché la città è grande e va gestita nella sua interezza”.
Anche domenica, a Milano, Darsena presa d’assalto, tanto che sono stati contingentati gli ingressi.
Molta gente anche in Corso Como e a Brera, dove dalle 18 è iniziato il deflusso, con qualche assembramento però di fronte ai ‘bar truck’, i chioschi ambulanti.
Sempre sui Navigli, qualche problema – anche se non è stato aperitivo selvaggio – al momento della chiusura dei locali, con molti giovani che si sono spostati sulle sponde dei canali a bere le ultime birre.
Da oggi, intanto, in mezza Italia arriva l’arancione

e in tanti tirano un sospiro di sollievo.
Mille i nuovi contagi tra Milano e Brescia in un giorno.
Non è andata meglio nella capitale con oltre un centinaio di segnalazioni nel week-end per assembramenti, dal centro storico al litorale.
Anche Ostia e Fiumicino superaffollate per il pranzo di pesce e il passeggio domenicale, in certe strade si è ricorsi al senso unico pedonale.
Nei quartieri della movida come Monti, Trastevere, San Lorenzo, le pattuglie hanno contrastato la calca con chiusure temporanee.
Oltre 40 le sanzioni per resse e mancanza di mascherine.
Scoperte due feste clandestine degli irriducibili alla pandemia.
Per effetto delle nuove chiusure regionali dovute all’alta circolazione del virus, da oggi uno su tre degli 8,5 mln di allievi e studenti italiani saranno in Dad.
Anche questa però è realtà.

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