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Disturba al pronto soccorso, doveva scontare il carcere. Fermati due ventenni di notte con martello e cacciavite

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Sempre più aggressioni in Pronto Soccorso dell'Ospedale di Mestre: solo la Direzione non se ne accorge
Disturba al pronto soccorso dell’Angelo, doveva scontare 6 mesi in carcere.

Nella giornata di ieri gli agenti della squadra Volanti della Questura di Venezia hanno proceduto all’arresto di un cittadino francese di 60 anni, un clochard già noto alle forze dell’ordine per numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio.

L’uomo era andato all’Ospedale dell’Angelo, creando disturbo all’interno dell’area del Pronto Soccorso, motivo per il quale è stato prontamente individuato e fermato dagli agenti della Polizia di Stato in servizio presso il nosocomio. Da ulteriori accertamenti è emerso che a carico del soggetto vi era un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Venezia, per scontare una pena di 6 mesi per essere stato trovato in possesso di strumenti atto allo scasso.

La Volante della Polizia di Stato, arrivata in ausilio ai colleghi presenti nella struttura ospedaliera, ha accompagnato l’uomo presso gli Uffici della Questura da dove, al termine delle attività di rito, è stato poi accompagnato presso la Casa Circondariale, dove sconterà la pena inflitta.

GIOVANI IN GIRO DI NOTTE CON MARTELLO E CACCIAVITE
Durante la notte inoltre, una pattuglia della Squadra Volanti ha intercettato S.G. e V.E., cittadini albanesi di 21 e 22 anni i quali, a bordo di biciclette, si aggiravano a Mestre, su Via Terraglio, con fare sospetto e senza giustificato motivo, eludendo le prescrizioni imposte dagli ultimi D.P.C.M. per far fronte all’emergenza coronavirus.

L’atteggiamento poco collaborativi dei giovani ha alimentato i sospetti dei poliziotti i quali, a seguito di perquisizione personale, hanno trovato e sequestrato un martello della lunghezza di 27 cm e un cacciavite, che i giovani nascondevano addosso.

Entrambi gravati da numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, i soggetti sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di porto abusivo di oggetti atti ad offendere.

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