Nella giornata di venerdì 11.09.2015, alcuni reclusi dell’Istituto di pena veneziano, hanno inscenato una violenta protesta sfociata in un principio di incendio all’interno delle sezioni detentive.
Alle ore 20:00 circa, alcuni detenuti per lo piu’ di nazionalità straniera, tra fragorose urla e lancio di oggetti di vario genere all’indirizzo del Personale, hanno inscenato la loro violenta esibizione. Pare siano state date alle fiamme svariate lenzuola del tipo fornito dalla stessa Amministrazione Penitenziaria, infranto il vetro di una sezione e addirittura forzata la serratura della porta blindata di una cella.
Nel pomeriggio di sabato, 12.09.2015, si sono registrati altri momenti di tensione , per una nuova protesta e il conseguente incendio da parte di altri detenuti di vari materiali reperiti nelle stesse celle come: bottiglie in plastica, giornali, e abbigliamento di vario genere.
Il bilancio complessivo è di un Agente che, per inalazione da fumi, è stato immediatamente soccorso e trasportato presso il locale pronto soccorso. Ne avrà per alcuni giorni.
Solo la freddezza e la professionalità del Personale di Polizia Penitenziaria nella gestione degli eventi critici hanno permesso anche in questo caso di scongiurare il peggio e riportare, non senza difficoltà, la situazione alla calma e alla normalità.
Alla lunga lista di nostri Colleghi (11 solo il mese scorso) barbaramente aggrediti dai ristretti, oggi ne aggiungiamo un altro. Una triste conta che sembra non avere fine, nel disonorevole silenzio delle Istituzioni.
In occasione della recente visita presso l’istituto Veneziano della Delegazione Nazionale della USPP( già UGL Polizia Penitenziaria) presieduta dal Segretario Nazionale Dott. Giuseppe Moretti, abbiamo avuto modo di rappresentare ampiamente questi, tutte le nostre difficoltà di carattere strutturale e gestionale in particolar modo per quanto concerne la carenza cronica di personale,e l’impossibilità di attuare la c.d. “sorveglianza dinamica” che prevede, a parità di personale di Polizia Penitenziaria impiegato, la deambulazione libera dei detenuti per diverse ore al giorno all’interno delle sezioni detentive.
Si è convenuto che, piuttosto di utopici provvedimenti caduti dall’alto che non tengono in alcun conto le ataviche differenze strutturali dei vari istituti di pena italiani, occorrerebbero per la Casa Circondariale di Venezia, investimenti mirati e in tempi brevi, per la ristrutturazione degli spazi e l’ammodernamento dei sistemi di sicurezza , con l’ automatizzazione di alcuni sbarramenti.
Complimenti per l’ottimo operato e solidarietà e auguri di pronta guarigione al Poliziotto coinvolto e alla sua famiglia.
Angelo Tartaglione
(* Segr. Prov. USPP Venezia S.M.M.)
13/09/2015