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Disagi e code sulla Romea per i lavori del ponte sul Brenta

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Sta vivendo il momento clou la vicenda che riguarda i lavori di manutenzione del ponte sul fiume Brenta, sulla Strada Romea all’altezza dell’uscita per Ca’ Lino, nel Comune di Chioggia.
Una storia che va avanti da anni, che avrebbe potuto risolversi in breve ma che le lungaggini e le proteste fatte, nel timore di veder compromessa drasticamente la viabilità tra le frazioni e il centro storico di Chioggia, stanno portando per le lunghe.
Il ponte da anni ormai mostra cenni di usura tali da rendere necessari lavori di ripristino e di manutenzione straordinaria perché non ne venga compromessa la stabilità. Mezza campata in questo momento sta venendo sostituita e fanno impressione le immagini riprese dal drone diffuse nel web, che mostrano tutta la fragilità della struttura e fanno intuire la gravità del danno a cui si sta rimediando.
La strada è di competenza di ANAS che, ancora nel 2018, avrebbe preferito la chiusura totale del ponte in modo da poter procedere spedita nell’esecuzione dei lavori, che, in tali condizioni, avrebbero potuto concludersi nell’arco di un mese e mezzo al massimo.
Ma, tenendo conto delle esigenze dei residenti nelle frazioni di potersi spostare agevolmente in direzione Chioggia, l’amministrazione comunale ha invece scelto il senso unico alternato.

La previsione della durata dei lavori così si è dilatata e l’ipotesi sui tempi di realizzazione si è allungata a circa 6 mesi, inglobando la stagione turistica estiva, che già da sé evidenzia criticità enormi nella gestione del traffico, indipendentemente da ulteriori rallentamenti.
I giorni passano e in quest’ultima decina di giorni i lavori sulla carreggiata sono iniziati, mostrando però una serie di criticità alla quale sembrerebbe nessuno abbia pensato.
La Romea è una strada più che trafficata, percorsa da una teoria interminabile di mezzi pesanti, talvolta ben oltre le 44 tonnellate che alcuni ponti e alcune strade sembrano poter sopportare. Il via vai dei camion, dei bilici e degli autoarticolati, che possono arrivare a pesare anche 56 tonnellate, è costante in una strada statale, la Romea, che, al contrario di tratti autostradali ben più consoni, è gratuita. E sembra questo il motivo che spinge gli autisti dei mezzi pesanti a lasciare i percorsi delle autostrade per finire in quelli ben più tortuosi che passano tra cittadine e centri abitati.
Ora la circolazione sulla Romea, all’altezza dello svincolo per Ca’ Lino di Chioggia, è a senso unico alternato, regolata da un semaforo che dovrebbe avere un tempo di attesa di 5 minuti ma che sta provocando code interminabili. Si parla di 4 chilometri e, considerando che al momento si è in zona rossa, e la circolazione veicolare è molto limitata, non si possono sperare miglioramenti nel prossimo futuro.

Pochi giorni prima dell’inizio dei lavori erano stati posizionati cartelli a suggerire la possibilità di evitare le code, che si prevedeva si sarebbero create, immettendosi sulla strada che attraversa i territori di Cavarzere e di Adria. A sentire i sindaci dei comuni interessati, l’alternativa però non è consona a questo traffico, costellata com’è da ponti vetusti che troppo rischiano se attraversati dai mezzi pesanti.
I disagi del traffico che si viene a formare sono addirittura eclatanti quando a dover passare su quel tratto sono i mezzi di soccorso. L’ambulanza già in due occasioni è rimasta bloccata in quell’imbuto.
Il semaforo non sembra dunque essere la risposta adeguata e si sta pensando all’intervento di movieri in modo da poter giudicare chi abbia la precedenza nel caso in cui si riveli necessario, mentre i comitati delle frazioni chiedono la disponibilità di un elicottero per eventuali interventi urgenti di soccorso.
Il ponte, che di fatto separa Ca’ Lino dalla vicina Brondolo, percorre un breve tratto ed erano molti coloro che usavano la bicicletta per muoversi tra le due destinazioni. Ora però questo breve percorso è diventato di pericolosità tale da far desistere gli abitudinari delle due ruote.

La richiesta fatta dal sindaco di Chioggia ad ANAS riguarda la possibilità di tener aperto il cantiere anche di notte, e ciò ridurrebbe di molto i tempi per la consegna dei lavori. La richiesta pare sia stata accettata e che adesso si lavori per renderla fattibile.
Intanto, un’alternativa al ponte sulla Romea ci sarebbe e sembra essere ben custodita in un cassetto, dato che se ne sente parlare a tratti e in modo molto sporadico.
Si tratta di un secondo ponte sul Brenta pensato per impedire l’intrusione del cuneo salino, ma la cosa sarebbe bloccata ancora a livello espropri, indispensabili per la realizzazione del progetto.
Si tratta invece di un’opera che sarebbe utilissima soprattutto in frangenti come questo, quando una valvola di sfogo al traffico si rende indispensabile o quanto meno necessaria. Un’opera la cui realizzazione pare però anche osteggiata dai leciti interessi delle darsene private collocate lungo il Brenta, che verrebbero danneggiate dalla nuova costruzione.
Ora ci stiamo avvicinando alla stagione turistica e gli operatori del settore del turismo della località di Isola Verde cominciano ad essere preoccupati per la situazione di disagio che si potrebbe protrarre per tempi lunghi.
Al momento l’unica soluzione ritenuta possibile è cercare di rendere obbligatorio spostare o mantenere il traffico pesante sull’autostrada, facendo tutto il possibile perché non venga scelto lo svicolo che conduce sulla Romea. Richiesta che i tre sindaci sono pronti a fare in concerto nei confronti della gestione dell’autostrada stessa.

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