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Disabile picchiato. Così, per divertimento. Poi il video in FB

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Disabile picchiato. Così, per divertimento. Poi il video in FB

«Guarda come lo picchio, anche con un braccio solo…». Scorrono su Facebook le immagini: un ragazzotto ha un braccio fasciato e con l’altro bastona Luca, che non capisce, fa per proteggersi il volto e non reagisce. Ma l’altro non si ferma, lo afferra per i capelli e gli sbatte la testa sul cofano di un’auto, poi gli assesta ginocchiate in faccia. E inveisce: «Con una mano sola ti ammazzo…». Non si ferma neanche quando lo vede a terra e un amico grida: «Lo hai fatto entrare in coma!». Una voce di donna ripete: «Smettila, smettila… Basta». Il video su Facebook si chiude così.

Luca ha 37 anni, è disabile fin da bambino, in cura da 15 anni per gravi deficit cognitivi, invalido al 90 per cento. Ora ha 45 giorni di prognosi per una frattura al ginocchio, la mandibola malridotta, il volto tumefatto, trauma cranico.

Il gruppetto era composto da cinque più due ragazze. Respinti dal servizio di vigilanza di un locale, hanno bighellonato fino all’alba. Nel parcheggio poco prima di andar via qualcuno avrebbe proposto: «Divertiamoci con Luca». Senza motivo e neanche un protesto.

Così un disabile è stato picchiato selvaggiamente fuori da un locale. Gli aggressori sono stati i “suoi amici”. Un pestaggio brutale sotto gli occhi di decine di persone, che lo hanno lasciato tramortito e ferito davanti alla telecamera di un telefonino di uno degli amici dell’aggressore che ha ripreso ogni cosa per poi pubblicare il video su Youtube e postarlo su Facebook, probabilmente per vantarsi della bravata.

Luca, 37 anni, disabile residente a Olbia, è stato vittima di un brutale pestaggio domenica mattina davanti alla discoteca “La Luna” di San Teodoro. L’uomo aveva raccontato di essere caduto dalla moto, ma quattro giorni dopo i familiari e le forze dell’ordine hanno scoperto la verità: un video che riprendeva tutte le fasi dell’aggressione era stato pubblicato sui social. “Mi hanno chiamato polizia e carabinieri dicendomi che Luca era stato picchiato – racconta all’ANSA il fratello e amministratore di sostegno, Manuel, – Lui mi aveva detto di essere caduto dalla moto. Poi ho visto il video, solo una volta e mi è bastato. Ho subito riconosciuto Luca. C’è una persona, sedicente amico suo, che lo colpisce e lo lascia a terra privo di sensi. Vicino a lui ci sono altre persone, si sentono delle voci, ma nessuno fa niente. Luca ha riportato la frattura del ginocchio e diverse ferite”.

Quindi la ricostruzione di fatto e antefatto. “Mio fratello sabato sera era uscito con un amico. Non lo fa mai, è ospite di una struttura, si è fidato, lui si fida di tutti, e quell’amico poi lo ha picchiato”, dice Manuel con amarezza. Nel video si vede un giovane con il braccio fasciato guardare verso la telecamera per attendere il via, avvicinarsi a Luca e colpirlo con un pugno al volto. Il 37enne barcolla, l’aggressore lo afferra, lo colpisce ancora, gli stringe il braccio intorno alla testa e poi lo lascia cadere, privo di sensi, con il volto sanguinante. Intorno si vedono altre persone, ma nessuno interviene.

“Lo hanno lasciato a terra – conferma l’avvocato Nicola Di Benedetto, che ora tutela la famiglia Isoni – Luca è stato soccorso dal buttafuori della discoteca che lo ha portato in ospedale”. I familiari del 37enne si sono rivolti ai carabinieri. “Stanno lavorando i militari di Olbia, Sassari e Nuoro – spiega Manuel – noi abbiamo voluto rendere pubblica la
storia per smascherare chi ha avuto il coraggio di aggredire senza una ragione mio fratello. Non sappiamo nemmeno perché non ci abbia detto la verità”.

Non si può escludere che Luca abbia anche ricevuto minacce. “Noi stiamo cercando di dare una spinta affinché questa vicenda venga chiarita – sottolinea ancora l’avvocato Di Benedetto – Questa è la generazione dei selfie, ma tutti devono capire che non possono verificarsi episodi di
questa gravità”.

Mario Nascimbeni | 18/07/2016 | (Photo up) | [cod disabivio]

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