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Dimessa dal Pronto Soccorso dell’Ospedale dell’Angelo muore il giorno dopo

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Lettere al Giornale. Ospedale dell'Angelo, grandi disagi

Sarà la magistratura ad accertare cosa è successo ad una donna di Marcon che si è recata al Pronto soccorso dell’Angelo perché stava male. Lasciata andare a casa, il giorno dopo è peggiorata fino a morire. Una morte per cui sei medici sono stati iscritti nel registro degli indagati.

Il primo passo delle indagini della Procura sarà quello di far eseguire l’autopsia per l’accertamento delle cause del decesso. Passaggio tutt’altro che scontato dato che la velocità con cui la direzione sanitaria stava programmando di effettuare l’esame autoptico “in proprio” avrebbe potuto far correre il rischio di inficiare l’accertamento disposto dal perito della Procura. E’ noto, infatti, che in questi casi il corpo debba restare a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.

Luigina Di Pol, 64 anni, sposata, due figli, residente a Marcon, è stata dichiarata morta il 21 settembre al Pronto soccorso dell’Ospedale dell’Angelo.
Perché la donna è morta?
Questa la domanda a cui si cercherà di rispondere con le indagini che per il momento vedono l’iscrizione al registro degli indagati di sei medici.

Quali sono le circostanze che hanno portato al decesso?
E’ l’altra domanda di primaria importanza a cui è però più facile rispondere, dato che i fatti sono registrati.
La signora sembra non soffrisse di particolari patologie gravi. Si è recata al Pronto soccorso dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre una prima volta il 20 settembre, accompagnata dal figlio. Forse non era nulla di grave, dato che è andata a casa subito, forse invece il suo improvviso stato confusionale avrebbe dovuto essere considerato un campanello d’allarme di qualcosa.

A casa le sue condizioni non sono infatti migliorate, anzi. Tanto che il giorno dopo il figlio ha chiamato il 118.

Questa volta però l’accesso alla struttura sanitaria ha avuto l’esito più infausto. Dopo qualche ora la signora è mancata. Subito viene informata la famiglia che i funerali non potevano avere luogo subito perché la struttura sanitaria era intenzionata a procedere con l’autopsia per l’accertamento delle cause di decesso, ma è arrivato l’interessamento dell’Autorità Giudiziaria per cui tutto è passato in mano alla Procura.

Sul fatto, al momento, poche certezze e alcune conferme da cercare.
Dato certo sarebbe che sei nominativi di medici sono stati iscritti nel registro degli indagati.
Dettaglio da confermare: un medico avrebbe “rimproverato” il figlio della signora per essere tornati la seconda volta.

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