Maleducazione, degrado e deriva della cafonaggine in questa estate a Venezia sono ben note, ma l’amministrazione pubblica sembra più preoccupata a cercare chi alimenta lamentele e proteste per scoprire se lo fa ingiustificatamente.
E anche la reprimenda sembra essere sproporzionata: può essere denunciato alla magistratura per “procurato allarme” un privato che ha postato sul suo social una foto ritoccata di una donna che urina in pubblico?
Il tempo dirà chi ha ragione, intanto quello che è certo è che sta passando la linea dura di voler passare sotto la lente d’ingrandimento i social e le segnalazioni pubbliche che vi sono postate, responsabili di aver scatenato reazioni indignate.
Non c’è da scherzare: se si dovesse dimostrare che alcune delle foto diffuse , che documentano il degrado a Venezia a causa di turisti maleducati, sono dei falsi o dei fotomontaggi la Polizia Municipale della città lagunare denuncerà i responsabili per procurato allarme.
La conferma arriva dal comandante Marco Agostini, che ha spiegato come gli accertamenti riguardino, in particolare, due immagini che immortalano altrettante turiste intente a utilizzare il molo e un angolo del centro storico come latrine.
“Stiamo ragionando su queste foto – dice Agostini – e vogliamo approfondire l’argomento. Ci vogliamo prendere del tempo per capire, perchè alcune cose non tornano”. Dubbi che riguardano, aggiunge, la posa delle donne fotografate, alcuni particolari, e il luogo in cui sarebbero avvenuti gli episodi di degrado.
Intanto, la buona notizia è che a breve – ha sottolineato Agostini – l’amministrazione municipale farà partire un piano per la difesa della città dall’assalto estivo dei visitatori “fondato su quattro punti: pulizia, Polizia, educazione e potenziamento dei servizi”.
Paolo Pradolin | 26/08/2016 | (Photo da Facebook) | [cod ratram]