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Crisi di governo: aumento Iva porterà pesanti ricadute economiche

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aumento Iva italiani più poveri

Con la crisi di Governo, chi ne rimetterà di più saranno le famiglie: una composta da tre persone dovrà sobbarcarsi un aumento delle spese su base annua di 209 euro. E’ quanto fa sapere il Codacons, ora che non è più evitabile l’aumento aliquota al 22% le ricadute economiche saranno pesanti: “una raffica di rincari in tutti i settori”, dall’abbigliamento agli elettrodomestici, fino agli alimentari.

“Una lunga serie di beni subirà un incremento dei listini – spiega infatti il Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori. – con conseguenze pesantissime sui consumi, in base alle nostre stime, per effetto della maggiore IVA, gli acquisti delle famiglie scenderanno del 3% su base annua”. Con l’incremento dell’aliquota si andrà quindi dai 209 euro su base annua per una famiglia di tre persone ai 349 euro per un nucleo composto da cinque elementi. Mentre per Federconsumatori e Adusbef il costo sarà di 207 euro annui a famiglia.

“Oltre questi effetti diretti, l’aumento dell’Iva produrrà un disastroso effetto domino, con un incremento dell’inflazione, una pesante diminuzione dei consumi e un rincaro generalizzato dei listini al dettaglio, specie nel settore alimentare e dei prodotti trasportati su gomma – afferma il presidente Codacons Carlo Rienzi – per questo è chiaro a tutti che l’aumento dell’Iva non servirà affatto a far uscire il Paese dalla crisi, ma al contrario sancirà la definitiva caduta economica dell’Italia. Il governo Letta deve quindi emanare un decreto urgente ad hoc per bloccare l’incremento dell’aliquota di ottobre”.

Da Confcommercio parte un altro allarme per le famiglie stremate dalla crisi, e il presidente Carlo Sangalli chiede con forza al Governo ”La responsabilità di scongiurare, anche se i tempi e i margini sono strettissimi, l’aumento dell’Iva, perché questo determinerebbe effetti recessivi e depressivi esiziali per l’economia reale’. E’ assolutamente necessario – continua – che il Cdm vari entro lunedì sera misure per la stabilizzazione dell’economia e la crescita, a partire dal rinvio dell’aumento dell’Iva e senza ricorrere alla leva fiscale per trovare le risorse”.

E se l’aumento dell’Iva appare ormai confermato, resta da definire la seconda rata dell’Imu, che con accordo politico si era prospettato di non pagare, ma di cui manca ancora un testo normativo.

Giorgia Pradolin

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