Covid: un fantasma che non fa solo paura per i pericoli per la salute, ma anche per le modalità di distacco e senso di “abbandono” che sperimentano le vittime.
Come ricordano i medici impegnati in prima linea, chi viene ricoverato quasi sempre viene preso e staccato dalla famiglia, dai suoi affetti, nonostante le cure cerchino di riavvicinare questo strappo.
A nulla sono servite le cure, però, a due coniugi anziani deceduti a distanza di un’ora uno dall’altro dopo 63 anni di matrimonio essendo stati ricoverati in due reparti, non distanti, ma staccati.
Vincenzo ed Olga,
poco più che ventenni, si erano sposati 63 anni fa.
83 anni lui e 82 lei se ne sono andati a causa del Covid da ricoverati a Monza.
Tre figli e sei nipoti, una vita felice e sempre assieme.
Nonostante avessero adottato tutte le precauzioni e uscissero solo per fare la spesa e per andare in farmacia si sono ammalati.
Prima lui, dopo lei. Febbre alta e difficoltà respiratoria, poi il ricovero.
I protocolli non permettono
alla coppia di stare nella stessa camera, ma la degenza è comunque durata appena 4 giorni.
Sono stati però 4 giorni di distacco totale dal coniuge e dal resto della famiglia e questo è l’altro aspetto barbaro di questo virus che provoca così anche danni indirettamente.
Ogni giorno le cronache sottopongono alla nostra attenzione numeri, ma un po’ più spesso occorrerebbe ricordare che dietro ogni numero c’è una persona, una storia.
E le storie a volte sono come quella di Vincenzo e Olga, e saperlo fa diventare la sofferenza doppia.
(foto da archivio – articolo: la storia di Vincenzo e Olga – covid/coronavirus – 23/11/2020)