Record di morti in Veneto, sono 100 nelle ultime 24 ore, come riferisce il presidente del Veneto Luca Zaia nell’aggiornamento quotidiano. Sono 3124 i contagi in più, 63.061 i positivi a oggi in regione. Meno tre ricoveri nelle ultime 24 ore, ma +15 terapie intensive e 147 persone dimesse. «La mortalità va giù in genere solo dopo il picco dei ricoveri e delle terapie intensive», sostiene Zaia. E quando gli viene chiesto se si può parlare di un miglioramento della situazione Covid, presidente dice: «Non ho elementi per dirlo ad oggi. Molto dipende dal comportamento dei singoli. Se evitiamo gli assembramenti e portiamo la mascherina, potremmo iniziare una leggera discesa ma è presto per dirlo».
Morti e ricoveri, fasce di età
Certo, lo afferma anche il governatore, indicatori timidissimi timidissimi sono presenti, ma la pressione sui posti letto c’è. Sono 2371 i pazienti negli ospedali. Il dato sulla mortalità, delle ultime 4 giornate, indica che gli ospedalizzati dai 70 anni in sù sono il 24,8%, dagli 80 agli 85 anni sono il 24% e gli oltre 85 anni ammontano al 38,3%. Sopra i settant’anni in totale c’è l’88% dei decessi ai quali si somma il 7% degli over 65. Per i ricoveri in ospedale, anche in questo caso pesa la fascia sopra i settant’anni.
Tampone fai da te
In fase di sperimentazione il tampone fai da te, con 1500 tamponi di prova in doppio (fai da te e molecolare) nel giro di due settimane: «ci interessa capire l’attendibilità – dice Zaia – Poi si apre il tema della tracciabilità, ma se si pone vuol dire che il test fai da te funziona e risolve il problema di tutti noi cittadini. Potremmo decidere che tutti i lunedì mattina ci facciamo il vaccino prima di uscire di casa. O prima delle riunioni di lavoro, test per tutti. Non è fantascienza». Al momento per il governatore i test fai da te (per lo meno quelli che si stanno testando) non sono disponibili in commercio, ci vorrà un mese circa. In Veneto è partita la fase di sperimentazione con il coinvolgimento del personale sanitario.
Covid hotel
Anche il Veneto ha presentato una lista di Covid hotel, una per ciascuna delle 9 Ulss. Il commissario nazionale alla sanità Domenico Arcuri aveva chiesto una struttura per provincia: per l’assessore regionale alla Salute Manuela Lanzarin si cercherà di giungere ad un compromesso. In Veneto, che non è regione a rischio per quanto riguarda i posti disponibili nelle strutture ospedaliere, gli alberghi sono a disposizione delle persone, ancora parzialmente contagiate o che devono stare isolate, che non possono stare nelle loro abitazioni per vari motivi. Gli hotel hanno cioè solo funzione alberghiera, e gli isolati non hanno bisogno di assistenza sanitaria. Il Veneto dispone di 6 mila posti letto (ricoveri in area non critica) più 1500 posti negli ospedali di comunità e altri derivanti dalla riconversione di Urt (unità di ricollocazione territoriale) con personale infermieristico e medico a bassa assistenza. Le strutture servono anche per particolari casi sociali o situazioni di comunità che non hanno spazi per garantire l’isolamento in sicurezza Il Veneto si parla di circa 20 strutture, e saranno a breve disponibili i nominativi. «Ragioniamo con le Ulss anche per la parte economia e sono previsti fondi anche per questa fattispecie», conclude Lanzarin.
Antonella Gasparini