La Procura della Corte dei Conti del Veneto ha aperto due fascicoli legati, in qualche modo, alla salvaguardia di Venezia e alla realizzazione del Mose.
La prima indagine riguarda 50 milioni di euro che la Regione del Veneto, all’epoca presieduta da Giancarlo Galan, avrebbe attinto a fondi stanziati per opere di salvaguardia di Venezia per contribuire al restauro della sede del patriarcato e alla ristrutturazione degli spazi della curia alla Madonna della Salute. Lì aveva trovato poi posto il Marcianum, la ‘superscuola’ fondata dall’allora Patriarca Angelo Scola e poi ridimensionata dal suo successore Francesco Moraglia.
L’indagine dovrà accertare se un simile spostamento di fondi rientri o meno tra le possibilità previste dalla legge Specila per Venezia per le opere di salvaguardia complementari al Mose.
Inoltre, secondo quanto riferisce ‘La Nuova Venezia’, la Procura della Corte dei Conti del Veneto ha aperto anche un’indagine per valutare se non ci sia un danno erariale legato alla realizzazione della conca di navigazione realizzata alla bocca di porto di Pellestrina come opera accessoria al Mose.
La conca, in questi giorni oggetto di contestazioni, risulterebbe difficilmente praticabile per difficoltà negli spazi tra dighe. Un problema che, per essere risolto, potrebbe richiedere dai 10 ai 15 milioni di euro dopo che ne sono già stati spesi 280.
La ‘conca’, come viene ormai definita, consiste in un sistema che, quando il Mose viene chiuso per bloccare le acqua alte, permette di far passare lo stesso le navi con una serie di chiuse.
Redazione
[09/01/2015]
Riproduzione vietata