“Ci sono 13 contagiati più di ieri ma ricordo che per noi il contagiato è anche l’asintomatico, cioè il cittadino che non sviluppa la malattia però al test ha avuto il dato positivo”. Lo ha precisato mercoledì mattina il presidente del Veneto, Luca Zaia.
“La signora di Treviso – ha quindi aggiunto – non è morta ‘di’ Coronavirus ma ‘con’ il Coronavirus; è bene ricordarlo, aveva condizioni di salute cagionevole e pregiudicata. Alle famiglie diciamo che i cittadini non sono numeri, che c’è la massima attenzione però bisogna anche non diffondere il panico”.
“Noi abbiamo l’attenzione non perché il virus abbia un’alta letalità, se vogliamo parlare scientificamente, però rischia di intercettare persone che hanno una salute già pregiudicata da altre patologie importanti, soprattutto di età importante, tant’è vero che le persone con più difficoltà, che sono nelle terapie intensive, che sono nelle rianimazioni, sono persone over 70, con condizioni complicate”.
Intanto si è saputo che è un medico che ha effettuato tre turni nell’Unità Operativa di Geriatria dell’ospedale Ca’ Foncello il secondo e nuovo caso segnalato tra i contagiati da Coronavirus nel cluster di Treviso.
Il medico è ricoverato nell’Unità Operativa di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera di Padova.
Infine, sono stati accertati i primi casi di coronavirus tra bambini. Questo non desta particolari preoccupazioni perché, come ampiamente documentato in Cina, nei bambini l’infezione avviene in forma estremamente lieve e non dà alcun rischio per la salute dei piccoli.
Sono le rassicurazioni all’ANSA di Alberto Villani, Responsabile della UOC di Pediatria Generale e Malattie Infettive dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma relativamente ai primi quattro contagi di minorenni annunciati dall’assessore al Welfare Giulio Gallera.
Si tratta di una bambina di 4 anni che avrebbe contratto il coronavirus (covid-19) all’Ospedale di Codogno, due bambini di 10 anni e un ragazzo di 15.
La bambina risultata positiva al Coronavirus presenta sintomi lievi, è di Castiglione D’Adda ed ora è ricoverata all’ospedale San Matteo.
“Questi casi – ribadisce Villani – sono la conferma che, come sta avvenendo in Cina, il coronavirus non è pericoloso per i bambini”.
Il motivo plausibile di questa dell’innocuità, sottolinea Villani, è legato alla presenza di altri numerosi coronavirus con cui i bimbi vengono spesso in contatto e quindi le loro difese sono già allertate. “Questa è solo un’ipotesi – conclude – ma il dato certo è che nessun bambino è morto di coronavirus in Cina”.