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Coronavirus Venezia, direttore generale dell’Ulss: “Numeri impressionanti”

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Coronavirus che a Venezia non mostra segni di regressione. “I numeri dei nuovi positivi, specie nei giorni di picco sono impressionanti: nel solo 4 dicembre sono stati 514; nel giorno di Santa Lucia, il 13 dicembre sono stati addirittura 569” ha dichiarato il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Giuseppe Dal Ben, all’ANSA.
Un altro dato di cui spesso non si parla, ritenendo erroneamente che il virus sia “affare degli anziani”, è che l’età media dei contagiati si è abbassata.
“Dai 61 anni in cui pareva essersi stabilizzata a marzo e ad aprile, oggi è scesa a 50 anni” conferma il direttore dell’Ulss.
“La conseguenza di ciò è la forte pressione sugli ospedali. Ospedali che tra il 17 e il 30 novembre hanno accolto 359 nuovi ricoverati e altri 368 nelle prime due settimane di dicembre”.
Il coronavirus a Venezia

continua a camminare confermando la sua tendenza anche ieri.
Martedì sono stati annunciati 552 nuovi casi nelle ultime 24 ore.
Abbattuto il muro dei 12.000 positivi nel Veneziano che ora arriva a 12.060.
Incredibilmente, inoltre, altri 19 decessi in un giorno nella nostra provincia.
Come sono lontani i giorni di metà novembre quando venivano annunciati 15 decessi in un giorno segnalandolo come “record” negativo, quando oggi sono 19 e la cosa sembra non fare più notizia.
E come sono ancora più lontani i giorni di metà ottobre in cui lo stesso dott. Dal ben annunciava: “«In Ulss 3 Serenissima contagi e ricoveri sono sotto controllo».
Dichiarazioni di poco più di un mese fa quando si continuava a lanciare messaggi tranquillizzanti

nonostante potesse essere chiaro che i numeri aumentavano ogni giorno. E i comportamenti delle persone di oggi possono senz’altro essere considerati i retaggi di quelle sottovalutazioni del pericolo.
Perché è certo che in questa guerra contro il virus non si è abbondato in lucidità.
Continua il dott. Dal Ben: “Purtroppo abbiamo registrato delle vittime anche tra i 50 – 60enni. Persone che arrivano da noi tardi, dopo avere sottovalutato i sintomi. E che, solo quando non ce la fanno più, si convincono a chiederci aiuto”.
Ma come non ricordare che fino a ieri si continuava a ripetere di non recarsi negli ospedali per non intasarli a meno che i sintomi non fossero veramente “importanti”?
Intanto, ogni giorno il quadro della provincia di Venezia è sempre più grave.
La fotografia dei 525 ricoverati dice che 32 persone sono intubate, mentre 57 versano in situazioni critiche e 404 sono in condizioni “severe”.
Dei nuovi positivi, l’8% va in ospedale, percentuale

che fa una media di 25-26 nuovi accessi al giorno.
Nel quadro non ci si deve dimenticare, infine, del Veneto Orientale. Lunedì 14 dicembre: 370 positivi, picco mai visto prima.
San Donà ha 359 contagiati, Jesolo 182, Portogruaro 141 e Eraclea 121.
Posti letto in sofferenza anche in Ulss 4 dove alcuni reparti vengono sospesi per ridistribuire personale e risorse ai ricoveri Covid.
Il direttore generale dell’Ulss 4, Carlo Bramezza ha ricordato come, con i recenti aumenti, l’età media dei ricoverati si sia abbassata rispetto alla prima fase.
Anche un bambino di 10 anni tra i ricoverati, e nel complesso è aumentato il numero di ricoveri delle persone comprese tra i 50 ed i 69 anni.

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La discussione è aperta: una persona ha già commentato

  1. Dr. Dal Ben ho una domanda per lei: mi potrebbe spiegare perché per ben due volte, a Marzo e a Settembre, avete messo il reparto Covid nella geriatria dell’ospedale civile di Venezia?
    È ancora lì oggi?
    Sarà per caso perché così facendo si lascia libero da ogni rischio di contaminazione il polo museale all’interno dell’ospedale?
    Dovremmo forse chiederlo al suo caro amico, ex collega ed ora capo del polo museale Sig. Mario Po’?

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