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Coronavirus: Spagna aumenta lockdown, ora fino al 9 maggio

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Coronavirus: Spagna aumenta lockdown, ora fino al 9 maggio

La Spagna verso un’altra proroga del lockdown: nel giorno in cui il paese supera la soglia dei 20mila morti per il coronavirus, per la terza volta il premier Pedro Sanchez comunica ai cittadini che è necessario estendere le misure del ‘confinamento’ di altre due settimane, fino al prossimo 9 maggio.

Ammette che i risultati fino ad ora raggiunti sono ancora troppo “deboli” per passare appieno alla fase due, e che “sono necessari ulteriori sforzi”.

Il premier accoglie però l’appello giunto da più parti a “liberare i bambini” (lo aveva formulato così nei giorni scorsi la sindaca di Barcellona Ada Colau) e informa che a partire dal 27 aprile sarà consentito ai minori di uscire dalle case, seppur con limiti e con cautela.

Un passaggio molto delicato per il leader socialista stretto fra le richieste delle ‘autonomie’ regionali e l’opposizione che lo incalza, alla quale Sanchez continua a chiedere unità, a partire dal voto in Congresso ancora una volta necessario per approvare l’estensione dello stato di emergenza e le conseguenti restrizioni.

L’ultimo bollettino del ministero della Sanità a Madcrid del resto non lascia molto spazio a dubbi: 565 i nuovi decessi, per un totale di 20.043, i nuovi contagi sono invece 4.499 che portano a 191.726 le persone risultate positive al covid-19 in Spagna dall’inizio della emergenza.

I guariti invece sono in totale 74.662, 3.166 registrati nelle ultime 24 ore. Sono i primi dati raccolti dopo una ‘armonizzazione’ dei parametri per tutte le autorità locali, necessaria dopo che erano emerse discrepanze.

La tendenza tuttavia resta immutata ed è quella che fa dire a Sanchez che la Spagna non è ancora pronta alla de-escalation, che tra l’altro – ha anticipato Sanchez – non sarà uniforme per tutta la Spagna: “Non ci sarà un unico stato di allarme, ci saranno vari stati di allarme”, ha detto.

Quindi “a maggio si solleverà il confinamento in maniera progressiva” sulla base degli obiettivi indicati dalla Organizzazione Mondiale della Sanità. Il premier spagnolo non ha poi mancato di sollecitare ancora una volta l’Europa: “Non c’è futuro senza solidarietà, non c’è avvenire senza unione”, ha scandito, ribadendo il suo appello ad un patto e ad un accordo a livello europeo per far fronte alla crisi scaturita dalla pandemia.

“Europa siamo tutti e adesso è il momento di dimostrarlo”. Una domanda in conferenza stampa è l’occasione per ricordare la “cooperazione assoluta e totale con il governo Conte” oltre che la solidarietà e la vicinanza all’Italia.

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