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Coronavirus in ripresa, voto e scuola a rischio? Scenari lontani, ma…

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Elezioni Europee di domenica 26 maggio: cosa si vota e come si vota

Coronavirus in ripresa, addirittura con “boom dei contagi”, dicono le agenzie. Numeri come nel lockdown, periodo che pensavamo di esserci lasciati definitivamente dietro le spalle. Invece ci troviamo oltre mille focolai da affrontare con le prime polemiche che cominciano a sorgere per l’ipotesi di rinvio delle elezioni.

Il virus continua a colpire dicono i numeri ufficiali, abbassa a 30 anni l’età media del suo bersaglio, e in un solo giorno i numeri dei contagi ripiombano nel periodo del lockdown.

Sono 845 in 24 ore le nuove persone positive al Covid giovedì sera, cifre che riportano indietro l’Italia allo scorso 16 maggio, quando il Paese era alla vigilia della ‘fase 2’.

Ma ora, con 1.077 focolai attivi di cui 281 emersi in una settimana, i timori sulla retromarcia aumentano, così come le polemiche.

A innescare il dibattito è il docente della Cattolica, Walter Ricciardi, anche consulente del Ministero della Salute, secondo il quale le prossime elezioni e anche la riapertura delle scuole possono “essere a rischio” “se la circolazione del virus riaumenta” anche se “in Italia non è ancora così e dobbiamo fare di tutto per tenere la situazione sotto controllo”.

Preoccupazioni che aumentano nonostante la chiusura delle discoteche: sotto i riflettori restano i luoghi turistici come Capri – dove si annuncia un altro week end affollato di vip – e i ritorni dall’estero, per i quali si registrano ogni giorno casi tra i vacanzieri al rientro.

All’aeroporto milanese di Malpensa si punta allo screening di 1.800 tamponi per i passeggeri provenienti dai Paesi ‘a rischio’, ma c’è chi in coda denuncia protestando: “a quei test vengono sottoposti solo i lombardi”.

Resta anche aperta la questione legata ai cluster nei centri di accoglienza per migranti e alle fughe dei loro ospiti: il fenomeno ha spinto il Piemonte a lanciare un appello al Viminale affinché “prenda provvedimenti su questa emergenza”.

Sono diverse le situazioni monitorate in tutto il Paese, dove il trend di contagi è confermato anche dal report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, che avverte: “c’è una tendenza ad un progressivo peggioramento”.

Oltre mille casi di contagio sono legati soprattutto ad attività ricreative, risultano essere meno gravi e in maggioranza asintomatici: è scesa intorno a 30 anni l’età più frequente delle infezioni.

Il numero di casi sintomatici diagnosticati, invece, è stato “sostanzialmente stazionario nelle scorse settimane”: l’indice è trasmissione nazionale (Rt) calcolato tra il 30 luglio e il 12 agosto è dello 0.83, ma è sopra l’1 in cinque regioni.

E assieme ai numeri crescono gli appelli in vista della ripresa delle attività a settembre e degli appuntamenti elettorali.

“Dobbiamo mettere sotto controllo questa curva epidemica che si è rialzata. Da noi si è rialzata poco. Ma in altri Paesi come la Spagna o la Croazia si è rialzata moltissimo. In quei Paesi oggi non si potrebbe votare. In Italia ancora sì, e a maggior ragione si potrà votare se tutte le fasce di età, soprattutto quella tra i 20 e i 40 anni, modificheranno positivamente i propri comportamenti. Se questo viene fatto sicuramente si potrà andare a votare e sicuramente si potrà riprendere la scuola. Se invece questo non succede e la circolazione del virus riaumenta ci troveremo nelle condizioni, come in altri Paesi, in cui queste attività sono messe a rischio”, spiega il professor Ricciardi scatenando reazioni sul fronte politico.

Ad insorgere è il governatore della Liguria, Giovanni Toti, per il quale “un ulteriore rinvio del voto sarebbe eversivo”.

A parlare di ipotesi “irresponsabile per un terrorismo che danneggia l’Italia” è anche il leader della Lega Salvini.

E’ lo stesso Ricciardi poi a chiarire: “Non ho mai detto che riapertura delle scuole ed elezioni sono a rischio in Italia. Fortunatamente, non è ancora così e dobbiamo fare di tutto per tenere la situazione sotto controllo”.

La linea del governo resta dunque quella annunciata da giorni: elezioni e referendum a settembre con piena ripresa dei trasporti e – aggiunge anche il ministro Azzolina – “nessun rischio per l’apertura dell’anno scolastico”.

La fibrillazione politica dai territori si registra anche sul fronte dei migranti. L’ultimo focolaio è stato scoperto in una casa di accoglienza a Capannori, in provincia di Lucca, al cui interno sono presenti 13 persone straniere positive, tutte asintomatiche.

A Lampedusa il sindaco rivolge un appello al premier: “Quanti migranti devono ancora essere ammassati nella nostra struttura per potere avviare i trasferimenti da Lampedusa?”, chiede Totò Martello in una lettera aperta a Conte mentre il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, invoca l’intervento “immediato” del Viminale dopo la fuga di 9 dei 76 migranti trasferiti giorni fa in un Centro dell’Astigiano.

Il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, invece, ha vietato lo sbarco dei 250 migranti a bordo della nave-quarantena Aurelia in rada davanti alla città.

Tirano un respiro di sollievo, intanto, gli oltre 400 turisti del resort di Santo Stefano – isola dell’arcipelago maddalenino in Sardegna – che stanno lasciando la quarantena dopo l’esito dei tamponi dopo un caso di positività tra i lavoratori della struttura: il bilancio resta circoscritto a 26 contagiati.

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