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Coronavirus, positivo infermiere del Civile di Venezia. Nove i casi nel veneziano

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Coronavirus: la notizia negativa di oggi è la positività di un infermiere dell’ospedale Civile di Venezia.
L’infermiere era in servizio durante il ricovero degli anziani al ‘Padiglione Jona’.
La positività è emersa dopo che è stato eseguito il test su tutto il personale e, risalendo all’operatore, è risultato che negli ultimi giorni aveva lavorato nei reparti dove si trovavano ricoverati gli anziani veneziani tuttora degenti.

L’infermiere è positivo al virus ma asintomatico, cioè senza sintomi apparenti. Ora si trova in ‘isolamento fiduciario’ al suo domicilio e nelle prossime ore dovrà ripetere il test.
Ora i casi totali sono nove sul veneziano.

VENEZIA
Sono tuttora ricoverati, in condizioni definite ‘stabili’, i tre veneziani degenti al S. Giovanni e Paolo.
I primi due casi sono degenti in terapia intensiva, sono un uomo di 88 anni di Cannaregio e uno di 86 di Dorsoduro. Entrambi erano arrivati al Civile il 14 febbraio, ma il virus cinese era stato rilevato solo il 23.
Lunedì 24 il terzo caso con il ricovero, sempre a Venezia, di un 83enne di Castello, ricoverato allo Jona il 17 febbraio. Quest’ultimo si trova degente nel reparto di malattie infettive.
I tre casi non avevano rapporti tra loro e non avevano fatto viaggi recenti.

L’OSPEDALE DI VENEZIA
Permangono in vigore le ultime disposizioni diramate dall’azienda sanitaria.
Al Civile restano quindi sospese le attività chirurgiche programmate, mentre vengono garantite le urgenze.
Funzionano regolarmente ambulatori e centri prelievi.
Ricoveri ridotti in medicina e geriatria (spazi appartenenti al Padiglione Jona).
Tra il personale sono ancora in corso test con i tamponi. Tutto il personale è dotato di mascherina per prevenzione.
La buona notizia è che si cercherà di attrezzare il laboratorio analisi di Venezia per i riscontri dei test per ridurre l’attesa dei tamponi inviati a Padova.

MESTRE
Lunedì mattina anche la scoperta del quarto caso, questa volta a Mestre.
Si tratta di un uomo di 80 anni della Gazzera che è risultato positivo al test che ieri è stato trasferito dal reparto di malattie infettive al reparto di rianimazione dell’Angelo.

MIRA
Il quinto caso è quello che preoccupa di più i medici. E’ l’uomo di 67 anni di Oriago di Mira trovato positivo al coronavirus sabato mattina. E’ ricoverato in gravi condizioni nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Padova. In un primo momento, non essendo a conoscenza della situazione, era passato anche per i pronto soccorso di Mirano e Dolo, dove ha contagiato i medici che si sono presi cura di lui.

DOLO
Gli altri tre casi, come noto, riguardano personale sanitario che oggi si trova in isolamento. Sono i tre operatori che hanno avuto contatti con il pensionato di Mira poi trasferito a Padova: una dottoressa di Mira, un infermiere di Vigodarzere, un’addetta alle pulizie di Campolongo Maggiore.

Il caso dell’infermiere dell’ospedale civile di Venezia scoperto ieri pomeriggio, quindi, porta il totale a nove.

FALSI ALLARMI
Si era diffusa ieri la notizia di quattro nuovi contagi a Dolo e di nuovi casi a Mirano. Sono state smentite.
La Regione Veneto ha smentito collocando quattro nuovi contagi nel cluster di Vo’ Euganeo, il paese del padovano che, tra i colli Euganei, è diventato il maggior focolaio in Veneto di coronavirus.
False anche le voci di nuovi casi sospetti di virus cinese all’Angelo di Mestre: al momento non esistono notizie confermate nel merito.

UN DECESSO A TREVISO
Una donna di 76 anni è morta nel tardo pomeriggio di ieri all’ospedale di Treviso. E’ purtroppo la seconda vittima in Veneto del virus (l’undicesima in Italia).
La donna, ricoverata dal 7 febbraio, aveva già problemi di salute precedenti.

IN VENETO
Si allunga la lista dei casi di contagio in Veneto: 45 totali.
33 nel cluster di Vo’ Euganeo, 4 nell’ospedale di Dolo, 4 nell’ospedale di Venezia più altri 4 casi tra cui la donna morta a Treviso, l’anziano di Limena ricoverato l’altra sera a Padova, il paziente della Gazzera ricoverato a Mestre e una quarta persona scoperta con accertamenti.

Arriva però anche la notizia di una paziente dimessa dall’Azienda ospedaliera di Padova perché guarita.

Contemporaneamente si apprende che la procura ha aperto un fascicolo sulla morte di Adriano Trevisan, l’impresario edile di 78 anni di Vo’ Euganeo deceduto all’ospedale di Schiavonia venerdì 21 febbraio, cioè sulla prima vittima. Saranno esaminate le procedure e le linee guida sulla malattia, per capire l’operato inerente la diagnosi e il contenimento del contagio.

IN ITALIA 11 MORTI, CONTAGI IN 9 REGIONI
Sale a undici il conto globale delle vittime sul territorio italiano.
Anche i quattro morti di ieri, martedì, sono anziani (tre in Lombardia e uno in Veneto).
328 i casi accertati positivi, circa cento in più del giorno precedente.

I contagi arrivano oggi al Sud, in Sicilia, ed in altre 2 regioni, Liguria e Toscana, e forse in una terza, le Marche.

Al quinto giorno dopo la scoperta del primo caso di positività autoctona al Covid-19, il bollettino vede sempre la Lombardia al primo posto, con 240 contagiati; segue il Veneto (45), l’Emilia Romagna (26), Piemonte (3), Lazio (3), Sicilia (3), Toscana (2), Liguria (2) e Alto Adige (1).
Nelle Marche è risultato positivo un campione proveniente dalla provincia di Pesaro e che sarà inviato domani mattina allo Spallanzani.

In tutto i pazienti ricoverati con sintomi sono 114, 35 in terapia intensiva, mentre 162 si trovano in isolamento domiciliare.
Una persona è guarita.

Le misure per le cosiddette zone rosse sono pienamente in vigore. Martedì sono arrivati anche i militari dell’Esercito per presidiare i check point del Lodigiano.

Il Governo punta ora a definire bene cosa devono fare le altre Regioni, per evitare che procedano in ordine sparso e con provvedimenti poco sensati.

ITALIANI NEL MONDO
La novità è che il virus ‘lombardo’ è stato portato anche all’estero. Un’altra coppia di turisti proveniente dalla Lombardia è infatti ricoverata in isolamento nell’isola di Tenerife, dove era andata in vacanza.

Anche una 36enne lombarda è stata trovata positiva al virus cinese a Barcellona, così come una coppia bergamasca a Innsbruck.

“Coronavirus, Zaia: “Oggi 13 contagiati più di ieri”. Medico ricoverato a Treviso. Primi casi nei bambini”: aggiornamento mercoledì 26/02/2020 ore 11.30

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