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Coronavirus, 8 casi a Padova della comunità del Camerun. Avevano partecipato ad un “funerale”

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Il bollettino sul coronavirus diffuso mercoledì è meno rassicurante di quanto si vorrebbe. Sono 4 i morti in Veneto, tre a Verona e uno a Padova.

Padova, inoltre, mostra uno degli scenari preoccupanti della giornata. Al parco Fenice ai primi di luglio si è tenuta una celebrazione di una comunità straniera. Circa 200 persone di nazionalità camerunense vi hanno partecipato per commemorare un connazionale morto. Al raduno si poteva mangiare e bere ed ha comportato vicinanze molto strette tra molte persone.

Gli effetti stanno cominciando ad emergere oggi. Il primo positivo identificato è un uomo di 40 anni. Subito dopo, come in una catena virtuale, hanno cominciato ad emergere altre positività. Ora sono già 8 i positivi accertati, mentre l’Ulss 6 Euganea sta inviando messaggi pubblici affinché si presentino il maggior numero possibile di partecipanti alla celebrazione per eseguire il test, con gli uffici di prevenzione e igiene pubblica che stanno facendo un lavoro di ricerca certosino. Gli 8, intanto, sono stati posti in isolamento fiduciario nella speranza che osservino le prescrizioni.

Tra l’altro, lo stesso parco ospita anche centri estivi, ma tra le due realtà non ci sarebbe stata vicinanza.

CORONAVIRUS IN VENETO
13 nuovi casi nella Regione. Il più giovane ha 17 anni.
Nel gruppo si conta anche un giovane di 29 anni, vi sono italiani ma anche stranieri.
Ci sono 1.489 persone in isolamento.
Critiche le condizioni di un uomo di 58 anni di Borgo Veneto.

CORONAVIRUS A VENEZIA
Venezia e provincia non evidenziano nuovi casi da ieri ma rimangono quattro le persone ricoverate.
244 le persone in isolamento preventivo.

La situazione nel territorio dell’Usl 4 è però meno rassicurante.
Emergono nuove positività al centro di ospitalità della Croce Rossa di Jesolo dopo il primo caso di Covid di un migrante. Non si conoscono i numeri esatti ma è certo che sono aumentate tra i 120 ospiti della comunità.

Covid che si affaccia anche a San Donà, con la positività di una donna di 40 anni a cui è stata “ordinata” la quarantena nella sua abitazione.

Chioggia, che aveva scoperto recentemente due casi tra i residenti, fa i conti con un’altra corsia del virus.
La positività stavolta riguarda uno straniero, un marittimo filippino, ospite di un albergo di Chioggia.
Assieme a lui due colleghi che ora dovranno sottoporsi ai test.

IN BANGLADESH TEST NEGATIVI FALSI
Accusato di aver fornito migliaia di falsi certificati di test negativi al Covid-19 nelle due cliniche che possiede a Dacca, braccato da nove giorni dalla polizia, un uomo è stato arrestato mentre tentava di scappare in India nascondendosi sotto un burqa. Lo ha riferito il portavoce della polizia Colonnello Ashique Billah.

Mohammad Shahed, 42 anni, è accusato di aver distribuito falsi certificati che attestano la negatività al coronavirus a migliaia di suoi connazionali, che in realtà non hanno mai alcun test.

Sull’uomo pende anche l’accusa di essersi fatto pagare per questi certificati così come per le cure per il Covid-19 nonostante il governo del Bangladesh abbia sottoscritto un accordo con gli ospedali nella capitale affinché forniscano gratuitamente questi servizi. Il Bangladesh, che ha una popolazione di 168 milioni, ha registrato ufficialmente 193.000 casi di contagi di coronavirus e 2.457 vittime.

ALTRI POSITIVI NEL CAMPO ROM
Tre nuovi positivi nel campo rom di Scampia, su nove tamponi eseguiti mercoledì. Lo apprende l’ANSA da fonti qualificate dell’Asl. I tre positivi di oggi sono asintomatici e quindi restano nel campo rom dell’area nord di Napoli, in “isolamento”.

In totale salgono quindi a sei i positivi al Covid-19 del campo rom napoletano. I tre attuali si aggiungono alla 17enne incinta che è al Policlinico Federico II di Napoli e ai suoi due parenti stretti, che sono in isolamento nell’insediamento.
L’Asl sta proseguendo il contact tracing dei positivi e già in serata ha inviato una equipe per effettuare altri tamponi.

ALTRI CONTAGI TRA I BAMBINI
Un bambino di 7 anni positivo al coronavirus in un campo estivo a Nembro, nel Bergamasco, uno dei luoghi simboli dell’ecatombe lombarda. Scoperta l’infezione dopo un infortunio giocando a calcio.
Succede nel giorno in cui l’Istituto superiore di sanità (Iss) in uno studio sottolinea che “la popolazione pediatrica nella trasmissione del virus potrebbe giocare un ruolo attivo”, che si vedrà meglio con la riapertura delle scuole.

Il caso del bambino di Nembro è stato scoperto al pronto soccorso, dove il piccolo era stato portato per un infortunio di gioco. Decisivo il tampone precauzionale. Il campo estivo non è stato sospeso: il bimbo faceva parte di un gruppo ristretto, come prevedono le norme. Anche gli altri bambini e l’educatore faranno il test e osserveranno la quarantena.

Caso analogo in provincia di Reggio Emilia, dove una bambina in un campo estivo da 6 a 10 anni è risultata positiva. La piccola è stata sottoposta al tampone dopo che il padre era stato contagiato perché entrato in contatto con un malato.

Ieri un centro estivo nel Vicentino era stato chiuso per un altro caso di positività riguardante una bambina.

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