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Coronavirus: 2 bambine a Jesolo, una badante, 8 bengalesi gli ultimi casi

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Coronavirus: 2 bambine a Jesolo, una badante, 8 bengalesi gli ultimi casi

CORONAVIRUS IN VENETO
Scendono sotto i dieci pazienti ricoverati per Coronavirus in terapia intensiva in Veneto. Il dato emerge dal secondo Bollettino regionale, diffuso giovedì pomeriggio. Sono 9 in tutto i ricoverati in questi reparti.

Nei reparti ordinari degli ospedali attualmente sono ricoverati 140 pazienti, dei quali 18 sono positivi.

Rispetto a giovedì mattina sono emersi altri 6 casi di positività al Covid-19, che portano il totale da inizio pandemia a 19.364; 16.932 sono i guariti, 393 gli attuali positivi.

TREVISO: BADANTE POSITIVA TORNA DAL KOSOVO, HA VIAGGIATO IN PULMINO
Era uno dei pericoli più tenuti: gli stranieri positivi di ritorno che viaggiano in una situazione di promiscuità con altri passeggeri di rientro in Veneto.
Oggi il problema riguarda il pulmino delle badanti di ritorno dall’Est Europa. Una donna del Kosovo di 50 anni è risultata positiva al tampone appena scesa a Treviso. Un viaggio di circa 1300 chilometri, dal Kosovo fino al Veneto, di almeno una ventina di ore, in un ambiente ristretto con altre persone presenti.

Immediatamente è scattato il piano di prevenzione per identificare, controllare e isolare chi era con lei a bordo del mezzo. Un lavoro enorme e nel caso vengano scoperte altre positività occorrerà ricominciare con un nuovo tracciamento della nuova pista, e così via.

Intanto la badante Covid-positiva resta in isolamento domiciliare con sintomi. Il marito, la cognata e la figlia sono in attesa dell’esito dei tamponi.

DUE BAMBINE POSITIVE A JESOLO, DUE CASI A CHIOGGIA
Giunge notizie di due bambine positive a Jesolo. Si tratta di due sorelline di 3 e 6 anni residenti a Jesolo.
Nessun provvedimento è stato preso per le due sorelline che quindi si trovano in isolamento nella loro abitazione.

Due segnalazioni anche da Chioggia. I due casi riguardano due residenti venuti a contatto con una persona infetta di Padova. Posti in isolamento al proprio domicilio, non manifestano problemi particolari.

Il Comune di Venezia ha sensibilizzato l’Ulss veneziana affinché venga posta attenzione massima sui cittadini di origine bengalese, comunità molto presente nel tessuto sociale, spesso occupati nella ristorazione. Sono otto i casi di cittadini del Bangladesh positivi, comprendendo l’ultimo scoperto: un uomo già in isolamento fiduciario nel suo domicilio.

NEL VENEZIANO CRESCONO NOTEVOLMENTE I CASI IN ISOLAMENTO
94 le persone in isolamento la settimana scorsa, oggi sono 207, di cui 144 collocate nel territorio dell’Ulss 3.

UN DECESSO, DUE RICOVERATI A DOLO
P.G., 62 anni, è deceduto all’ospedale di Dolo. Proveniva dalla Lungodegenza di Noale.
La struttura oggi ospita due persone ricoverate.

CORONAVIRUS IN ITALIA: CASI IMPORTATI
Il coronavirus blocca anche voli aerei. Esiste oggi una lista sul divieto di ingresso in Italia per 13 Paesi extraeuropei “a rischio”. Una lista che potrebbe allungarsi con il passare delle ore e con i contagi ancora in risalita.

La nuova ordinanza torna a stringere le maglie delle frontiere e arriva dal ministro della Salute. Essa riguarda nazioni sparse in tutto il mondo e ancora in piena fase dell’emergenza Covid, dall’America Latina fino al Medioriente e all’estremo Est asiatico, perché – spiega Speranza – “nel mondo la pandemia è nella sua fase più acuta. Non possiamo vanificare i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi”.

E sui rischi di una nuova ondata il premier Conte, che si dice “fiducioso” nell’attenzione degli italiani, tranquillizza: “se ci dovesse essere, il Paese è attrezzato per mantenerla sotto controllo”.

Per scongiurare il moltiplicarsi di nuovi cluster, si fa sempre più stringente la sorveglianza di linee, aeroporti e passeggeri, così come diventano sempre più attente anche le precauzioni negli altri punti di snodo fondamentale del Paese, anche perché casi anomali continuano a verificarsi.

A Termini un cittadino di origini bengalesi, che tossiva e stava male, ha attirato l’attenzione degli agenti della Polfer di Roma mentre si trovava su un treno di ritorno dall’Emilia Romagna e dopo essere stato fermato è risultato positivo al Covid.

L’uomo è stato denunciato per aver violato l’isolamento fiduciario ed è ora ricoverato nella Capitale.

Episodi come questi aumentano i timori sul rischio di focolai generati da persone appena arrivate in Italia, come accaduto nel Lazio e in Toscana, e positive al virus.

Dopo aver già respinto a Malpensa e Fiumicino oltre 160 cittadini bengalesi provenienti da Doha, ora l’ordinanza di Speranza – firmata dopo aver sentito i ministri degli Affari Esteri, dell’Interno e dei Trasporti – allarga pesantemente il ‘blocco’ e riguarda il divieto di ingresso e transito in Italia per chi nei quattordici giorni antecedenti ha soggiornato o è transitato in 13 Paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù e Repubblica Dominicana.

Anche il ministro Boccia ha una posizione netta: “Continueremo a bloccare i voli per tutti i Paesi non in sicurezza, ma – dice – non daremo mai agli altri degli untori, non faremo quello che è stato fatto a noi”.

Non solo. Sotto stretto controllo sanitario ci sono tanti aerei con tratte intercontinentali, come quelli provenienti dal Qatar e un volo charter da Delhi, entrambi poi atterrati a Fiumicino.

Ad essere attenzionati, dunque, non ci sono soltanto le partenze e le triangolazioni che passano per quei Paesi della nuova black list ed è previsto un potenziamento delle precauzioni negli hub mentre l’aeroporto milanese di Linate aprirà il 13 luglio.

“Far fare il test sierolgico al cittadino straniero che sbarca in Italia, se lui non vuole, è complicato. Non è complicato dotarlo appena arrivi di una mascherina e degli strumenti di sanificazione. Se però nell’aeroporto dal quale parte qualcuno verificasse se è contagiato gli saremmo riconoscenti”, esorta il Commissario per l’emergenza Arcuri.

Il tutto tenendo gli occhi costantemente sulla curva dei nuovi contagi, in lieve risalita: sono 229 nelle ultime 24 ore (erano stati 193 il giorno precedente), più della metà in Lombardia, per un totale di 242.363 dall’inizio dell’emergenza.

L’ultimo bollettino quotidiano dei decessi, stabili, è di 12 morti e porta a 34.926 il numero totale delle vittime.

I dati avvalorano il trend segnalato dal Rapporto Istat-Iss, che conferma il graduale esaurimento della spinta mortale del virus a maggio.

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