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Coronavirus, aumentano i casi in Italia. ISS: “Al momento, comunque, bassa criticità”

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Coronavirus nel veneziano, zero nuovi contagi, un nuovo decesso

Coronavirus: aumentano i casi nelle ultime ore ma si registra un leggero calo decessi. La situazione aggiornata è fotografata dall’agenzia ANSA: aumentano in Italia i casi di Covid-19, anche se i 259 registrati oggi segnano un leggero calo rispetto ai 296 di ieri.

L’indice di contagiosità Rt in tre regioni, e questo è l’altro dato su cui riflettere, è salito al di sopra di 1.

Si tratta di una situazione da controllare con attenzione, quella della diffusione del coronavirus in Italia, anche se l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) parla comunque di una generale “bassa criticità” con un aumento di casi in alcune aree.

Ancora una volta, secondo i dati della protezione Civile, la maggior parte dei nuovi contagi è avvenuto in Lombardia, con 156 casi, pari al 60,2% del totale.

Alto anche il numero dei casi in Emilia Romagna, 46 dei quali si devono al focolaio di Bartolini a Bologna.

Complessivamente Il numero complessivo dei casi in Italia è salito a 239.961 e quello dei morti a 34.708.

Attualmente risultano 17.638 positivi, 665 meno di ieri.

In leggera risalita anche i ricoveri nelle strutture di terapia intensiva, con 2 in più rispetto a ieri per un totale di 105.

In calo invece i decessi: nelle ultime 24 ore se ne sono registrati 30, quattro in meno rispetto a ieri.

Per l’Istituto Superiore di Sanità “complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da SarsCov2 in Italia rimane a bassa criticità, con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni”, ossia nel periodo compreso fra l’8 e il 21 giugno, pari a 5.98 casi per 100 000 abitanti.

“A livello nazionale – prosegue l’Iss – si osserva una lieve diminuzione nel numero di nuovi casi diagnosticati rispetto alla settimana di monitoraggio precedente”.

I dati rilevati dall’Iss si riferiscono alla settimana fra il 15 e il 21 giugno e, considerando che fra il momento del contagio e lo sviluppo di sintomi, “verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione 2-3 settimane prima, ovvero tra la seconda e la terza fase di riapertura (tra il 25 maggio e il 7 giugno 2020)”.

L’Iss rileva inoltre che sono in aumento alcune stime dell’indice di contagio Rt, ossia del valore che indica quante persone può contagiare chi ha contratto l’infezione. Si tratta di aumenti avvenuti nelle regioni in cui si sono sviluppati focolai, come il Lazio, dove l’indice Rt passato da 1,12 a 1,24, la Lombardia, passata da 0,82 a 1,01 e dell’Emilia Romagna con l’Rt a 1,01 .

I focolai sono in questo momento i sorvegliati speciali della pandemia in Italia, come ha rilevato il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza: focolai, “anche di una certa rilevanza, indicano che il virus in determinati contesti è in grado di circolare anche rapidamente. Ciò induce a tenere comportamente adeguati e a identificare e contenere prontamente i focolai come attualmente si sta facendo”.

Anche per Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), la situazione richiede attenzione, anche se “non c’è preoccupazione perché è tutto ampiamente atteso”.

Che si verifichino dei focolai “focolai in giro per l’Italia e per l’Europa” è “inevitabile”, e riferendosi a quelli attualmente identificati in Italia ha infatti aggiunto che “sono stati identificati immediatamente e circoscritti, quindi il sistema messo in atto tiene. Tiene infine, anche il Servizio Sanitario Nazionale, che secondo l’Iss non mostra alcuna criticità.

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