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Coronavirus, altri 1.400 contagi e 10 morti

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Coronavirus Venezia, tre vittime a Mestre ma numeri in calo

Coronavirus, praticamente altri 1.400 contagi e 10 morti. Crescono anche i pazienti ricoverati nelle terapie intensive, che questa sera sono 120.
(Dati di giovedì sera, fonte Ministero della Salute).

Questa la situazione nel giorno in cui Italia e Slovenia entrano nella ‘lista rossa’ norvegese: a partire dal 5 settembre tutti i viaggiatori provenienti da Italia e Slovenia, compresi San Marino e Città del Vaticano, saranno sottoposti ad un periodo di quarantena di 10 giorni, mentre i norvegesi hanno appena alleggerito le misure fino ad ora imposte ai viaggiatori provenienti da Cipro. La Norvegia esplicitamente sconsiglia i viaggi in Italia.

In Italia, dunque, è continuata a salire nelle ultime 24 ore la curva dei contagiati da Covid, così come i ricoverati in terapia intensiva. Dieci i morti, quattro in più di ieri.

Nella settimana 26 agosto-1 settembre – indica inoltre la Fondazione Gimbe – si registra un incremento del 37,9% dei nuovi casi, dei pazienti ricoverati (+30%) e di quelli in terapia intensiva (+62%).
“Noi – ha detto il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia – siamo in grado di convivere con il Covid, però inutile nasconderlo, il virus contagia ogni giorno, ogni giorno ci sono nuovi positivi”.

Il bollettino quotidiano del ministero della Salute dà conto di un calo dei tamponi rispetto al picco del giorno precedente: 92mila contro 102mila.

I nuovi positivi sono cresciuti: 1.397, 71 in più di ieri.

I maggiori aumenti in Lombardia (228), Campania (193) e Lazio (154). Nessuna regione senza positivi in più.

Le terapie intensive sono arrivate a quota 120 (+11): Lombardia (27) in testa, seguita da Veneto e Sicilia (12).

Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ha parlato di situazione “sotto controllo” per quanto riguarda le terapie intensive. “Se i numeri dovessero crescere – ha osservato – significherebbe che c’è un aumento della circolazione del virus nelle persone più fragili. Ora siamo in una situazione, a mio avviso, ancora non a rischio”.

Numeri su anche per i ricoverati con sintomi (1.505, +68) e per le persone in isolamento domiciliare (27.290, +1.019).

Gli attualmente positivi sono 28.915 (+1.098).

Più allarmata la posizione del presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che – sulla scorta dei dati di tendenza settimanale – ha definito i numeri “in preoccupante e indiscutibile ascesa”.

I nuovi casi nella settimana 26 agosto-1 settembre, secondo la Fondazione, sono 9.015 contro i 6.538 della settimana precedente e c’è un aumento del 52,2% dei casi attualmente positivi (7.040 contro i 4.625).

Crescono anche i pazienti ricoverati con sintomi e quelli in terapia intensiva ed i decessi. “Si tratta – ha osservato Cartabellotta – di segnali che vanno tutti nella direzione di una ripresa dell’epidemia nel nostro Paese, sia in termini epidemiologici che di manifestazioni cliniche, proprio alla vigilia del momento cruciale della riapertura delle scuole. Non possono quindi essere più tollerati comportamenti individuali irresponsabili”.

Nella settimana considerata in Sardegna – probabilmente per l’elevato numero di turisti presenti – è stato registrato il più alto numero di nuovi positivi per 100mila abitanti (23,42), davanti a Emilia Romagna, Campania, Liguria e Lazio.

E dai dati giornalieri dei nuovi casi nelle varie regioni continua ad emergere il legame con i ritorni dalla Sardegna.

Il microbiologo Andrea Crisanti auspica un aumento dei tamponi ed ha presentato un apposito piano al Governo. “Quelli che facciamo adesso – ha rilevato – ci bastano appena per controllare la situazione. Consideriamo che le scuole non sono ancora ripartite, che le attività produttive ripartono questa settimana e che ci sono milioni di persone che entrano e escono dall’Italia ogni mese. Ci dovrebbero bastare tra i trecentomila e i quattrocentomila tamponi al giorno”.

Quanto ai focolai, si allarga quello partito da una ditta di lavorazione carni in Trentino. Dopo i 26 positivi di ieri, oggi ne sono stati registrati altri 72. La maggior parte riguarda lavoratori stranieri. E’ in corso un’attività di tracciamento dei contatti. Allertati Nas e mediatori culturali per far rispettare la quarantena. Altro focolaio è quello della Rsa Villa Genusia di Marina di Ginosa (Taranto): è salito a 34 il numero dei contagiati: 17 ospiti e 17 operatori.

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