Comune di Venezia e Veritas pronti a recuperare 4 milioni di euro di mancato versamento della Tari, grazie ad un accordo tra i due. Veritas infatti, intende attuare una gestione più aggressiva per raggiungere chi non paga la tassa sui rifiuti: il prelievo direttamente dal conto corrente o dalla busta paga degli evasori o l’accensione di un’ipoteca sull’eventuale casa di proprietà.
L’accordo avrà un potere retroattivo, si riferirà infatti al recupero dei crediti sia della Tares 2013, sia della Tari del 2014. Entro il sessantesimo giorno dalla scadenza di pagamento, Veritas invierà al cittadino «moroso» rispetto all’imposta dei rifiuti, un sollecito bonario; dopo novanta giorni dal sollecito, sarà inviato un avviso di accertamento vero e proprio (quando l’imposta non pagata superi i 500 euro).
Dopo 120 giorni dall’avviso di accertamento, se l’imposta non verrò pagata o non verrà chiesa una rateizzazione dell’importo, così come nemmeno una contestazione con un ricorso alla Commissione Tributaria, scatteranno le procedure di recupero forzato del credito.
Affidandosi alle banche dati del Comune e dell’Inps, Veritas individuerà l’identità del moroso, ma anche chi è il suo datore di lavoro, nonché i conti correnti e i beni patrimoniali dell’insolvente. Entro 150 giorni la procedura sarà completata e scatteranno così le procedure esecutive per il pignoramento dei beni, fino a copertura del costo dell’imposta evasa.
Un processo che durerà circa un anno, ma è proprio grazie a questa imposta che il Comune si attende quest’anno circa 96 milioni di euro di entrate.
22/06/2015
Redazione
Riproduzione vietata