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Non siamo comparse a Veniceland, la nuova campagna shock di Confartigianato Venezia

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Si tratta di una campagna pubblicitaria di forte impatto realizzata con la partecipazione di alcuni artigiani che si sono trasformati in “testimonial” Venezia.

L’obiettivo è denunciare la massificazione turistica e la desertificazione delle attività locali in centro storico per scuotere le coscienze della nuova amministrazione e di chi arriva in laguna: nel giro di una ventina d’anni Venezia rischia di trasformarsi in una città fantasma dedicata esclusivamente alle attività turistiche e ricettive, dove i veneziani e le botteghe locali non esisteranno più.

L’iniziativa sarà presentata con una bicchierata venerdì 18 settembre alle ore 12 nella sede di Confartigianato Venezia (Castello, San Lio 5653/4 – Venezia), saranno presenti: il presidente e il segretario di Confartigianato Venezia Gilberto Dal Coso e Gianni De Checchi e alcuni degli artigiani che hanno prestato la loro immagine come testimonial della campagna, raccontando le loro esperienze e difficoltà.

14/09/2015

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2 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Sono dispiaciuto e arrabbiato quando leggo di simili episodi di
    sfruttamento, un malcostume che però appartiene a tutti i settori e non è
    specifico dell’artigianato. I controlli sulle aziende e sui contratti di
    lavoro da parte di Ispettorato del Lavoro e INPS sono molto rigidi e le
    aziende rischiano moltissimo; davanti a proposte lavorative di questo
    genere invitiamo i giovani e le famiglie a denunciare la situazione. Non si
    deve tacere nè lasciare che qualcuno mortifichi il desiderio di
    intraprendere un mestiere. Oltre a tutto chi usa il lavoro nero è il
    principale concorrente degli artigiani, in quanto fa della concorrenza
    sleale potendo applicare prezzi enormemente più bassi dei chi è in regola .
    Invitiamo i ragazzi a mettersi in contatto con l’associazione, se ancora
    hanno questa aspirazione, possono essere aggiornarti sull’offerta
    lavorativa e sui corsi formativi (anche retribuiti) come quelli che abbiamo
    appena attivato a Venezia.

  2. sn veneziana. ho 2 figli maschi in età maggiorenni che ambirebbero fare gli artigiani perché “è fantastico costruire cn le proprie mani”. hanno trovato un artigiano veneziano (nn del centro storico) che ha li ha presi cm “bocia de botega”. il maggiore ha lavorato 2 anni a 45 h/sett per 300 E/mese, il minore per 3 mesi di PROVA a 45 h/sett a 0,50 CENTESIMI/h. da tener conto che un facchino in nero qui è pagato 7 E/h. l’hanno abbandonato. il suddetto artigiano vive agiatamente. altri artigiani interpellati hanno detto ai ragazzi “nn ti assumo perchè nn ho soldi e lavoro e cmq cn qsto mestiere si fa la fame”. quindi, lo sfruttamento giovanile e l’eccesso di tasse statali e comunali impediscono alle nuove leve di accedere all’artigianato. quindi, la bicchierata che verrà fatta nn è una cs seria, solo un restar insieme a “ciacolar”

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