Comincia il campionato di serie A. Finalmente, dopo tante chiacchiere estive, squadre in campo per un torneo forse finalmente equilibrato dopo l’egemonia della Juventus delle ultime stagioni.
Comincia il campionato di una serie A ricca, e anche questa è una novità, visto che le squadre complessivamente hanno speso 502 milioni in acquisti per tornare a essere tra i campionati d’elite d’Europa.
Il ruolo della lepre sarà logicamente della Juve, a cui la Roma cercherà di affiancarsi davvero stavolta, a cui le milanesi che vogliono risorgere proveranno ad avvicinarsi, a cui Napoli, Fiorentina, Lazio proveranno a dare fastidio.
E poi c’è la provincia che promette sempre sorprese, come il Sassuolo dimostra. Carpi, Chievo, Empoli, Frosinone: favole da vivere tra emozioni e conferme.
La Roma è l’unica squadra che ha aggiunto giocatori senza perdere nessuno. Dzeko e Salah promettono di migliorare ulteriormente una squadra da 70 punti mentre la Juve ha cambiato molto. Ha cambiato bene, ma il rischio del nuovo esiste sempre.
Il Milan si presenta con uno sfolgorante Bacca, attaccante dal talento classico, di quelli che da soli sono in grado di far vincere una squadra.
L’Inter si presenta con un’identità ancora confusa, in fase di continua evoluzione, con una cronica carenza nel modo di arrivare agli ultimi venti metri, ma attenzione: può contare su grandi solisti. Gente come Icardi, Jovetic e Kondogbia, inquadrata in una struttura solida (e quella Mancini sta riuscendo ad ottenerla), può significare che a volte basta una mossa, un inserimento, un nome, uno schema, a trasformare una zucca in una carrozza per magia.
Comincia il campionato che comincia ad aprire la strada verso la moviola in campo secondo molti.
Un occhio di falco cercherà di frenare le infinite discussioni sui gol fantasma iniziando ad applicare la logica che molto spesso nel mondo del calcio non esiste.
Può un’attività che genera e muove miliardi di euro basare i suoi meccanismi di controllo su occhi umani che corrono come i giocatori, che soffrono di influenze ed emozioni, permettendosi di rinunciare all’aiuto della tecnologia come avviene negli altri sport importanti?
Uno ‘sbaglio’ sposta molto denaro, rende vano molto lavoro, premia un altro in maniera molto ingiusta.
Davvero vogliamo ancora continuare così?
Comincia il campionato, buon Calcio a tutti.
Mattia Cagalli
21/08/2015
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