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Come saltano i pesci – i sogni, l’amore e la famiglia di un’ Italia vera

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come saltano i pesci

A volte in piccoli libri, che diventeranno ben presto film, si nascondono piccoli gioielli di vita vera, degli specchi in cui ritrovare se stessi ed un mondo che, con tutte le sue crepe, viviamo ogni giorno in un modo o nell’altro. Ed è questo che si ritrova in “Come saltano i pesci” di Jonathan Arpetti e Simone Riccioni, edito da Leone Editore e di cui potremo vedere la trasposizione cinematografica il prossimo 31 marzo per la regia di Alessandro Valori.

Matteo è in procinto di sostenere un colloquio alla Ferrari di Maranello, dove sogna da sempre di lavorare, quando scopre all’improvviso che la sua vera madre, Anna, è morta in un incidente stradale. Il ragazzo, cui la verità sulle sue origini era sempre stata nascosta dai genitori, decide di partire verso la casa di Anna nelle Marche, e non si accorge che sul suo furgone si è nascosta la sorella minore Giulia, affetta da sindrome di Down. Nel corso del viaggio Matteo conosce l’affascinante ma problematica Angela, che si unisce ai due ragazzi, per arrivare infine a Porto San Giorgio, dove scoprirà di avere un fratellastro. Matteo verrà infine raggiunto dal padre Italo, e riuscirà a fare luce sulla sua complessa vicenda familiare.

Non serve raccontare dei massimi sistemi, di creare frasi auliche e intellettuali per lasciare un segno nel lettore, se si riesce a raccontare una storia facendola passare direttamente dal cuore alle dita che battono sulla tastiera, senza filtri di alcun genere. Arpetti e Riccioni si guardano attorno, guardano alla loro generazione di giovani con grandi sogni e grandi speranze che vengono travolti dalla vita e della voglia del destino di giocare con le nostre carte per mischiarle un po’.

“Come saltano i pesci” è una storia che principalmente parla d’amore: ritrovato e perduto, sconosciuto e platonico, lontano e vicino, tra amici e tra amanti. Ma è anche una storia di famiglia e del ruolo fondamentale di una madre all’interno del nucleo famigliare, sia che essa sia presente, sia che se ne sia andata troppo presto. Da lei si genera vita e da lei, in ogni caso, senza anticiparvi nulla, rinasce ogni cosa, ci si impara a perdonare e si impara ancora una volta il vero significato della parola amore, in tutte le sue sfumature.

Il desiderio del lavoro dei sogni che si scontra con una realtà che ha deciso che dobbiamo prendere una strada diversa, ma fondamentale per la nostra crescita, sì perché il romanzo di Arpetti e Riccioni è una storia di formazione, è quello che al cinema chiamiamo “coming age story”, ma che in questo caso non solo tocca i personaggio più giovani, ma anche quelli più vecchi, facendo capire che, come diceva Eduardo De Filippo, gli esami non finiscono mai.

Uno dei punti di forza del romanzo sta sicuramente nelle costruzione a tutto tondo dei protagonisti e ad una scelta di prosa che si avvicina molto ad un montaggio cinematografico interessante e che riesce con estrema efficacia a creare immagini nella nostra mente, molto palpabili e reali.

“Come saltano i pesci” è un libro che parla di noi, dell’Italia di oggi, di sogni e speranze e di come il destino sia il più grande burattinaio della nostra intera esistenza.

Sara Prian

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