Giancarlo Siega mi mancherai davvero, non è una frase fatta in questo caso. Sei stata una delle persone più belle che ho incontrato in questo passaggio terreno. Mi mancherai e ci mancherai.
Con te ho condiviso la stagione del tennis durata anni spensierati e un gruppo di amici eccezionali ‘capeggiati’ dal “Sig. Righi”, un’altra persona unica, con il suo negozio di ferramenta (ora diventato ristorante di proprietà cinese) in Campo Bandiera e Moro.
Giancarlo Siega era un uomo buono, ma buono davvero. Il suo modo di dimostrare empatia era sincero, con discrezione e rispetto ma vera partecipazione.
L’unica scortesia che mi ha fatto, senza colpa, è quella di andarsene improvvisamente un mercoledì 5 luglio senza darmi la possibilità di dirgli che avrei voluto e dovuto frequentarlo di più per dimostrargli che gli volevo bene.
Lui era buono senza un ritorno, non mi ha mai chiesto nulla. Sempre socievole con tutti, non l’ho mai visto chiedere, o peggio, pretendere, non l’ho mai sentito far pesare niente.
Ciao “zio” ancora una volta (a cui mi sembra di sentirti rispondere ancora una volta “Ciao Paoletto…”), voglio solo dirti che sono molto triste perché non sono riuscito ad abbracciarti e perché il mondo e Venezia da oggi saranno posti un po’ meno belli.
Paolo Pradolin