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Casi Covid: brusco aumento dei morti

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Casi Covid: brusco aumento dei decessi fa schizzare le statistiche. Un vero e proprio balzo della somma dei morti con Covid nelle ultime 24 ore che fa registrare oggi il numero di 502. Per trovare un numero più alto bisogna risalire allo scorso 26 gennaio, quando le vittime furono 541.
Dal Viminale è intanto partita oggi l’indicazione ai prefetti di stringere sui controlli contro il rischio assembramenti. In vista delle vacanze pasquali, infatti, attenzione mirata sulle strade extraurbane per intercettare gli spostamenti illegali di chi non vuole rinunciare alle feste fuori.
La curva dei decessi è in salita pressoché continua dallo scorso 1 marzo, quando si toccò il punto più basso dell’anno, 191. Dall’inizio della pandemia i morti sono diventati così 103.001.

I contagiati di giornata sono tornati sopra i 20mila (20.396), ma il tasso di positività è sceso al 5,5%, un calo di ben 3 punti rispetto a ieri. Continua invece ad aumentare l’occupazione delle terapie intensive: sono 3.256 i pazienti ricoverati, 99 più di ieri nel saldo tra entrate e uscite. Nei reparti ordinari ci sono sono invece 26.098 persone, con un incremento di 760 nelle ultime 24 ore.
Proprio per frenare la terza ondata in corso, il Governo, con il decreto legge del 13 marzo firmato da Mario Draghi, ha introdotto misure più restrittive che hanno ridisegnato l’Italia in rosso-arancione, Sardegna bianca a parte.
La circolare inviata oggi dal capo di Gabinetto a tutti i prefetti offre le indicazioni a chi ha il compito di applicare quelle misure, le forze dell’ordine. A queste ultime, segnala il documento, è richiesto “un particolare sforzo operativo che incida significativamente sul dispositivo dei controlli”, che vanno svolti “con accuratezza” e concentrati “specificamente nelle aree urbane più sensibili, potenzialmente interessate da fenomeni di assembramento, specialmente in corrispondenza delle giornate festive e prefestive”.
Nel periodo pasquale, poi, servono “mirati controlli lungo le strade di scorrimento extra-urbano, potenzialmente interessate da flussi di traffico più intensi”.

Uguale attenzione andrà rivolta “alle stazioni aeroportuali e ferroviarie, come pure agli altri snodi della mobilità urbana”. Nello scorso weekend, intanto, i dati mostrano una crescita delle infrazioni registrate dalle forze dell’ordine: sono stati quasi 5mila i sanzionati e 90 gli esercizi commerciali chiusi per irregolarità, numeri in deciso aumento rispetto a quelli del fine settimana precedente.
Il comandante generale dell’Arma, Teo Luzi, ha tenuto comunque a sottolineare che i controlli vengono svolti “con equilibrio e sensibilità”: c’è “un’opera di persuasione nei confronti del cittadino, poi c’è anche il momento repressivo”.

Il decreto Draghi consente alle Regioni di adottare prescrizioni più severe di quelle nazionali ed oggi la Valle d’Aosta ha vietato con un’ordinanza gli spostamenti verso le seconde case per i non residenti. Decisione analoga da parte della Provincia di Bolzano.
La Basilicata, che oggi è passata da rossa ad arancione, ha mantenuto la chiusura per tutte le scuole fino al 26 marzo. In Toscana sono 16 sindaci delle Valli Etrusche, tra Pisa e Livorno, a fare appello ai proprietari delle abitazioni per le vacanze nei loro territori: “non venite nelle seconde case, aiutateci a controllare la pandemia, nell’interesse di tutti”, si legge nella lettera.
Quanto alla Sardegna, consiglieri regionali M5s hanno denunciato lo sbarco ieri ad Olbia di “997 passeggeri, la stragrande maggioranza dei quali, dopo aver rifiutato di sottoporsi al test, ha lasciato la banchina senza aver dovuto comunicare le proprie generalità e il proprio numero di telefono al personale addetto ai controlli”. Sempre sull’isola ‘bianca’ il comune di Sindia (Nuoro) è entrato in lockdown dopo un focolaio di 23 persone contagiate in pochi giorni. E’ il secondo comune sardo, dopo La Maddalena, a tingersi di rosso.

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