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Carabinieri arrestano macedone a Mestre, sospetto arruolatore per Isis

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Carabinieri arrestano macedone a Mestre, arruolava per Isis

I carabinieri del Ros hanno fermato a Mestre, su disposizione della procura di Venezia, un cittadino macedone indagato per arruolamento con finalità di terrorismo, anche internazionale: l’uomo avrebbe reclutato aspiranti mujaheddin che un imam bosniaco avrebbe successivo radicalizzato, arruolato nell’Isis e avviato verso i teatri di guerra mediorientali.

Il cittadino macedone fermato stamane dai carabinieri del Ros a Mestre, si chiama Ajhan Veapi, domiciliato ad Azzano Decimo (Pordenone), nella frazione di Tiezzo.
Aihan Veapi è indagato arruolamento con finalità di terrorismo anche internazionale (art. 270 quater c.p.). Secondo gli investigatori, l’uomo era in procinto di lasciare l’Italia per raggiungere la Serbia e, successivamente, la Germania.

Le indagini dei Ros parlano di una rete di predicazione e reclutamento jihadista di “foreign fighters” che si sarebbe sviluppata nel Nord-est. Le indagini dei carabinieri hanno avuto un impulso con la vicenda di Ismar Mesinovic, il bosniaco che risiedeva nel bellunese, ucciso in Siria nel gennaio 2014, ed hanno portato già a tre decreti di espulsione nei confronti di soggetti considerati pericolosi per le loro posizioni radicali.

Lo scorso maggio, così, il Ros ha eseguito a Pordenone il decreto di espulsione a carico del macedone Arslan Osmanoski, nella cui abitazione era stato trovato materiale di stampo jihadista, accusato di avere un ruolo in questa filiera di reclutamento.

Un altro provvedimento era destinato a un cittadino marocchino, Jaffar Anass, già residente nel bellunese e autore di commenti di Facebook inneggianti alla Jihad e agli attentatori di Charlie Hebdo, ma questi si sarebbe da tempo allontanato in Marocco.

Un altro macedone, Redjep Lijmani, che viveva a San Zenone degli Ezzellini, nel trevigiano, è stato invece espulso all’inizio dell’anno perché accusato di essere inserito nello stesso giro di soggetti di origine balcanica accomunati da posizioni oltranziste di stampo wahabita. Nello scorso novembre il figlio di 8 anni aveva elogiato in classe i terroristi della strage di Parigi, inneggiando all’Isis ed all’uccisione del Papa. Parole che avevano spinto la dirigente scolastica a segnalare il fatto, con grande risalto dei media locali.

Monica Manin
26/02/2016

(cos rosmes)

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