Caldo asfissiante a bordo dell’autobus di linea numero 87. Una situazione non nuova, dato che ha provocato le reazioni e le proteste dei viaggiatori praticamente tutti i giorni nell’ultima settimana, ma che è risulta peggiorata con la nuova ondata di calore che è scesa nella giornata di ieri.
Caldo insopportabile a bordo dell’autobus, un pulmino da 25 posti, che fa la tratta Chioggia-Venezia (Marghera) tanto che c’è chi parla di 40-50 gradi, ma si tratta di percezioni. Nessuna tendina per proteggersi dal sole che penetrava dai finestrini, nessun tipo di aria condizionata: per i viaggiatori un’atmosfera irrespirabile al punto che i passeggeri si sono ribellati ed hanno “bloccato” il mezzo.
Il fatto è accaduto attorno alle 14, proprio nell’orario di massima temperatura, alla partenza da Borgo san Giovanni.
L’autobus di Arriva Veneto che doveva portare al lavoro i pendolari non è così ripartito. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno fatto una valutazione “benevola” del fatto, catalogando il fatto come “protesta civile” invece che “interruzione di pubblico servizio”.
I militari, in sostanza, hanno constatato che i viaggiatori si erano rifiutati di salire a bordo (ma nessuno aveva impedito materialmente la partenza) chiedendo all’autista il cambio del mezzo.
Il conducente ha dovuto quindi chiamare in azienda e chiedere istruzioni. In azienda, invece, hanno telefonato subito ai carabinieri percependo la situazione “calda” (in tutti i sensi).
Riportata la situazione alla calma, il mezzo è ripartito trasportando al lavoro i pendolari accaldati e, questa volta, anche in ritardo.