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Calciomercato e speranze del calcio giocato. Di Mattia Cagalli

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Calciomercato e speranze del calcio giocato

Il calciomercato sta entrando ufficialmente nel vivo, le squadre cominciano le trattative alla ricerca di quei giocatori in grado di migliorarne l’organico. Al momento quella che si sta comportando meglio (almeno sulla carta), è l’Inter di Roberto Mancini.

Podolski e Shaquiri, sono i colpi di questa sessione invernale. Insomma, Mancini è un bravo allenatore ma riesce sempre ad ottenere dei calciatori degni di questo nome.

I neo acquisti parlano già di Champions League ma questi sono i classici discorsi che il giocatore fa, appena arrivato in un nuovo club.

Eccoli, quelli sarebbero da abolire quasi per legge. Non è possibile sentire l’atleta che si dichiara onorato, entusiasta della squadra. Incredibili e senza faccia tosta quelli che affermano “Questa era la squadra dove sognavo di giocare da bambino”, oppure “Ho iniziato a giocare puntando a questa maglia fin da bambino”.

Ridicoli, semplicemente ridicoli. Siete dei lavoratori, dei professionisti e sarebbe molto più corretto e intellettualmente onesto, ammettere che siete arrivati per fare semplicemente il vostro lavoro.

Tornando agli acquisti e soprattutto alle cessioni, il vero colpo da maestro è stato messo a segno da Adriano Galliani e non è tanto l’arrivo di Cerci ma essersi liberato del Nino Torres. Aver rifilato all’Atletico Madrid un giocatore che da anni non riesce a mettere insieme un paio di prestazioni decenti, è vera bravura.

Nel frattempo è in cantiere anche una trattativa per portate Mattia Destro alla corte di Inzaghi, anche se l’attacco è la fase migliore dei rossoneri. Quello di cui avrebbe bisogno il Milan è un paio di difensori ma evidentemente, trovarne non è così facile.

Chi si sta muovendo sottotraccia, sono Juventus, Roma e Napoli, quelle che effettivamente stanno intraprendendo il cammino migliore. Cambiare qualcosa potrebbe essere più deleterio che altro. Se gli effetti del calciomercato si vedranno, bisogna attendere qualche giornata. Il tempo che i neo acquisti entrino nei meccanismi degli allenatori… Se mai ci entreranno.

Per quanto riguarda il calcio giocato, la giornata è evidenziato ancora una volta una faccenda che si ripercuote ogni stagione. Cambiano gli interpreti ma i risultati sono quasi sempre gli stessi: fallimentari. Mi riferisco al cambio di allenatore che i Club i crisi di risultati, si prodigano ad effettuare.

Inutile si sta rivelando a Cesena l’arrivo di Di Carlo, otto goals subiti in due partite non sono certamente la “scossa” che si aspettavano i bianconeri.

Disastroso anche l’arrivo di Gianfranco Zola a Cagliari, la valanga di reti subite dagli isolani, sembravano essere figlie del gioco zemaniano. Invece sono il risultato della scarsità della rosa. Perlomeno con Zeman, i goals arrivavano anche nella porta giusta e probabilmente la sconfitta non sarebbe stata così pesante.

La mania dell’esonero è nella cultura italiana, difficilmente il cambio porta dei risultati. Quello che i presidenti difficilmente comprendono è che per quanto possa essere bravo il mister, difficilmente può tirare fuori dei campioni dalle rape.

Mattia Cagalli

[09/01/2015]

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