Sono tornati a casa dopo neppure un giorno di vacanza padre, madre e figlio 21/enne, bergamaschi, ‘cacciati’, secondo quanto hanno raccontato, da un B&B in Liguria, a Pietra Ligure (Savona), perché il ragazzo, Fabio, è autistico e avrebbe potuto creare disagi agli altri clienti.
“Non è vero – è la replica della titolare della struttura ligure – ho semplicemente esposto il problema alla famiglia”. Un altro episodio di discriminazione, o comunque di poca tolleranza verso chi non viene accettato come ‘normale’.
“C’è una paura incontrollata verso la neurodiversità, è come una barriera, un pregiudizio, qualcosa che genera inquietudine – afferma Gianluca Nicoletti, giornalista e autore di due libri che raccontano la sua vita con il figlio Tommy, ragazzo autistico di 18 anni -. Il ‘matto’, e utilizzo volutamente un termine provocatorio, va tenuto a casa”.
Ma il sindaco di Pietra Ligure parla di “vicenda controversa” e si dispiace “perché la nostra cittadina – spiega – si è sempre contraddistinta per l’accoglienza e l’ospitalità, in particolare per le persone con disabilità o con handicap, tanto da ricevere la bandiera ciclamino”.
Per questo si rivolge alla famiglia e li invita “per una vacanza a Pietra Ligure a spese del Comune”.
Secondo il racconto della madre del ragazzo, prima di prenotare aveva parlato chiaramente con i titolari. “Siamo arrivati l’8 agosto attorno a mezzogiorno e mai avremmo immaginato che la nostra vacanza sarebbe durata meno di 24 ore – riferisce la donna – Abbiamo trascorso il pomeriggio al mare, senza alcun problema, ma una volta tornati in stanza la sera, mio figlio, pur restando tranquillo, ha cominciato a camminare con insistenza avanti e indietro tra la camera e il bagno. “Non faceva nè schiamazzi nè urla – continua la madre – ma la titolare, sentendo probabilmente i passi, ha bussato all’improvviso alla porta e, infastidita, ci ha invitato a far cambiare atteggiamento a Fabio e, se questo non fosse avvenuto, la mattina seguente avremmo dovuto lasciare la struttura. Ero sconvolta e non ci ho pensato due volte: ho preparato le valigie e siamo ripartiti per tornare a casa”.
“Io non ho cacciato nessuno, loro se ne sono andati dopo la discussione e non è vero che mi avevano detto delle condizioni del figlio e che era una persona particolarmente problematica – replicano i gestori del B&B – Alla sera, quando sono rientrati, il ragazzo si è posizionato in bagno, con la porta aperta, urlando e pronunciando di continuo frasi ad alta voce, in un andirivieni tra la camera e la toilette: una situazione davvero insostenibile”. “In quel momento altri ospiti non erano presenti nella struttura – continua – ma il giorno dopo avevo una prenotazione..”.
“La madre mi ha detto che non poteva controllarlo, che lui era così – si difende la titolare -. A quel punto le ho riferito di aspettare il giorno dopo per valutare la situazione, loro si sono inalberati ed è iniziata una discussione e alla fine hanno deciso di andar via la sera stessa, noi non abbiamo cacciato nessuno”.
Prima di lasciarli andare via, i gestori dicono di aver restituito la caparra. “A parità di eventuale disturbo, mai si caccerebbero una coppia o delle famiglie con bambini semplicemente perché urlano e strillano”, afferma ancora Nicoletti annunciando che è in realizzazione una app, per le famiglie di ragazzi autistici, in collaborazione con l’Università della Calabria, Vodafone e i
neuropsichiatri del Bambino Gesù.
“Ai ristoratori che vorranno avere il ‘bollino’ verrà sottoposto un questionario. Le famiglie potranno recensire le strutture – spiega – È qualcosa di drastico, ma necessario”.
12/08/2016