Le tariffe rincarate dei buoni pasto delle scuole veneziane rimarranno quelle attuali. Di recente i genitori erano tornati a farsi sentire ricordando al sindaco Luigi Brugnaro le promesse strappate in periodo elettorale (ripristinare il tetto massimo del 60% a carico delle famiglie) anche attraverso la stampa (una lettera al giornale pubblicata anche nella nostra home page) ma sembra che sarà tutto inutile.
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Al momento non ci sono i soldi per abbassare le tariffe, quindi per i buoni pasto, che riguardano circa 11 mila bambini e le loro famiglie, non sembrano esserci margini per rivedere gli aumenti del commissario.
I genitori stanno attualmente pagando i nuovi prezzi per scelta del commissario Vittorio Zappalorto, obbligato all’aumento dei buoni per esigenze di bilancio del Comune di Venezia.
Gli aumenti avevano portato anche ad un partecipato “sciopero del panino”, con il quale, per protesta, i genitori hanno mandato per alcuni giorni a scuola i figli con il pranzo al sacco, ma anche questa scelta aveva portato a contestazioni.
Alcuni presidi, infatti, avevano messo in crisi questa scelta dei genitori affermando che non era permesso dal regolamento dell’istituto consumare cibi non approvati dalla sede scolastica. Per consumare il pranzo al sacco, quindi, i genitori avrebbero dovuto andare a prendere i bambini all’ora di pranzo, farli mangiare fuori dall’istituto, e farli rientrare dopo un’ora.
Tutto questo mentre, dall’altra parte, la società che provvedeva ai pasti nelle scuole, messa davanti a centinaia di disdette del pasto all’ultimo momento, aveva parlato di tonnellate di cibo che andavano nell’immondizia, oltre ai posti di lavoro degli addetti messi in pericolo.
Nel 2013 il buono pasto costava 3,30 per le scuole materne e 3,55 per le scuole elementari e medie.
Nel 2014 la tariffa è salita rispettivamente a 3,60 e a 3,85 euro.
Poi, il provvedimento straordinario del Commissario Zappalorto: a maggio i prezzi sono saliti a 4 euro per le materne e a 4,25 per le elementari e le medie.
Con la soglia massima del 60% a carico degli utenti, come richiesto dal comitato genitori, i prezzi tornerebbero a 3,60 e 3,85 euro. E in fase di campagna elettorale Brugnaro si sarebbe impegnato in tal senso.
Nel consiglio comunale di giovedì, invece, Brugnaro ha spiegato di essersi trovato davanti ad bilancio disastrato della sede comunale, per cui non ci sarebbero le risorse per fare un passo indietro.
Il sindaco ha comunque confermato che quello che sarà possibile fare per le tariffe – non solo dei buoni pasto – verrà fatto.
Paolo Pradolin
02/08/2015
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