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Body building professionistico: è davvero uno sport? A cura del dott. Angelo Mercuri

Body building professionistico: ecco quali sono gli effetti sul nostro corpo dell'uso di anabolizzanti, ovvero testosterone e derivati.

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Il recente titolo di mister Olimpia 2023 all’americano Chris Bumstead e le immagini dei tre “campioni” di culturismo sul palco ad esibire masse mostruose di muscoli gonfiati, mi hanno spinto ad una riflessione sull’uso degli anabolizzanti nel body building professionistico e nello sport in generale.

I cosiddetti “anabolizzanti” sono ormoni sessuali maschili, testosterone e suoi derivati che, se assunti in dosi sovra-fisiologiche, ipertrofizzano le caratteristiche tipicamente maschili ingrossando i muscoli, alzando il tono dell’umore, dando determinazione, risolutezza e forte desiderio sessuale.

Nei primi anni di assunzione, il soggetto si sente meglio, come una specie di superuomo che procede nella vita coraggioso, sicuro e, soprattutto in certi sport dove conta la massa e la potenza muscolare come il sollevamento pesi o il culturismo, i risultati arrivano rapidamente sia per l’azione diretta degli ormoni sui muscoli e sia per l’aumento di motivazione che spinge l’atleta ad allenamenti regolari ed estenuanti. Ovviamente, l’assunzione di alte dosi di anabolizzanti non dà solo risultati positivi se no sarebbero indicati per qualsiasi maschio che volesse aumentare la propria efficienza fisica e mentale; gli effetti collaterali, soprattutto negli anni, sono gravi e talvolta gravissimi.

Purtroppo, un po’ per scarsa conoscenza degli effetti avversi e un po’ per sottovalutazione del rischio, gli anabolizzanti non sono usati solo da atleti professionisti ma anche da dilettanti o addirittura da soggetti che non fanno sport ma desiderano solo innalzare senza sforzo le proprie prestazioni psicofisiche oltre che migliorare l’aspetto estetico. E vi sono pure atleti preadolescenti, in fase di sviluppo, che li assumono, spesso dietro consiglio di allenatori senza scrupoli.

Una delle conseguenze più gravi che invariabilmente si manifesta con l’uso continuativo di anabolizzanti è la rapida soppressione della produzione endogena di testosterone testicolare per un meccanismo a retroazione negativa sull’ipofisi: i testicoli, messi a riposo perché non più stimolati dagli ormoni luteinizzante (LH) e follicolo-stimolante (FSH) di origine ipofisaria, diventano piccoli e non più in grado di produrre androgeni e spermatozoi maturi (con conseguente infertilità); se l’assunzione di anabolizzanti è molto prolungata, per anni, non sempre alla sospensione l’asse ipotalamo-ipofisi-testicoli si riattiva: può essere dunque necessaria una terapia sostitutiva a vita con testosterone esogeno.

Un’altra alterazione metabolica è la ginecomastia nei maschi cioè l’ingrossamento delle mammelle dovuto alla conversione del testosterone in eccesso in estrogeni ad opera dell’enzima aromatasi.
Vi sono poi alterazioni metaboliche, dermatologiche, ematologiche, cardiocircolatorie, epatiche, renali:

  • aumento del colesterolo “cattivo” (LDL), dei trigliceridi e calo del colesterolo “buono” (HDL)
  • tendenza all’insulino-resistenza che può portare al diabete
  • si può presentare una grave forma di acne su viso e spalle
  • il sangue diventa pericolosamente denso e coagulabile con rischio di trombosi per aumento dell’ematocrito (concentrazione di globuli rossi) e di fattori della coagulazione.
  • I cuore, anch’esso un muscolo, si ipertrofizza e fa fatica a pompare il sangue mentre le arterie che lo nutrono, le coronarie, devono soddisfare le esigenze metaboliche di un mega cuore sotto sforzo col rischio di infarto (rischio aumentato dall’ipercoagulabilità del sangue e da possibili placche endoteliali da eccesso di colesterolo LDL). La pressione del sangue tende a salire mentre il letto arterioso si fa più fragile il che porta talvolta al verificarsi di emorragie encefaliche subdurali da sforzo.
  • Il fegato, soprattutto con il testosterone per os (ormai poco usato, fortunatamente) subisce danni caratteristici con ittero colestatico, aumento delle transaminasi e formazione sacche di sangue che possono rompersi provocando emorragie (peliosi epatica); ancora, possono insorgere tumori epatici benigni (adenomi) o più raramente maligni (carcinomi).
  • I reni poi sono sottoposti ad un super lavoro (anche per l’eccesso di proteine che i culturisti assumono) che può sfociare in insufficienza renale; più frequente inoltre in chi assume anabolizzanti è l’insorgenza di un raro tumore renale, il tumore di Wilms.
  • I muscoli diventano più grossi e forti ma i tendini non altrettanto quindi sotto sforzo sono possibili stiramenti e rotture tendinee

Oltre alle suddette alterazioni, l’assunzione di testosterone in epoca puberale accelera l’ossificazione delle cartilagini di accrescimento delle epifisi ossee causando una statura più bassa.

Body building, attività che attira anche molte donne
Body building, attività che attira anche molte donne

Nelle donne, l’eccesso di testosterone oltre a causare perdita di fertilità provoca mascolinizzazione dell’aspetto: ridotto volume delle mammelle, possibile crescita di peli corporei, perdita di capelli, acne, tono di voce maschile, aumentate dimensioni del clitoride con desiderio sessuale amplificato (da ricordare che il testosterone è l’ormone del desiderio sessuale sia nell’uomo che nelle donna) e questi effetti sono in parte irreversibili.

Va anche considerato che il testosterone in dosi sovra-fisiologiche, provoca aumento di aggressività che può sfociare in atti di prepotenza e violenza. Ancora, in chi usa anabolizzanti, il tono dell’umore è solitamente alto, in una sorta di baldanzosa allegria che, alla sospensione (inevitabile con la comparsa dei primi acciacchi fisici) si trasforma nell’opposto: il soggetto diventa astenico, avvilito, ansioso, incerto, timoroso e privo di appetito sessuale.

Un ultima parola sui cosiddetti SARMs (Modulatori Selettivi dei Recettori Androgenici come l’andarina, la cardarina, il ligandrol, l’ostarina: sono farmaci che dovrebbero amplificare solo l’azione del testosterone fisiologico sui recettori muscolari e ossei provocando quindi ipertrofia muscolare senza gli altri effetti indesiderati di cui sopra; sono ancora in fase di studio ma sembra che tanto selettivi non siano poiché in grado di stimolare la produzione endogena di androgeni riproponendo quindi gli effetti nocivi di cui sopra.

Concludo quindi esortando tutti i giovani tentati di assumere anabolizzanti e simili per raggiungere rapidamente brillanti risultati in palestra a considerare quanto sopra esposto evitando di rovinare, talvolta irreversibilmente, il proprio prezioso equilibrio ormonale naturale.

Bisogna inoltre essere molto cauti con gli integratori da palestra perché è stato visto che un 15% di tali prodotti sono contaminati (accidentalmente, si spera…durante il processo di produzione) con androidi anabolizzanti. I bei risultati ottenuti con tali integratori potrebbero essere dunque in parte dovuti ad ormoni anabolizzanti inconsapevolmente assunti.

A. Mercuri

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  1. Sarebbe uno sport se non prendessero niente ma così non è. Dunque promuovere i veri natural e bandire ogni gara che serve solo a far soldi e a far ammalare o peggio morire chi si dopa.

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