La logica non può essere: chi paga è destinato a pagare sempre di più. Certamente la situazione del bilancio del Comune DI Venezia è nota a tutti e i cittadini e le imprese non dovranno aspettarsi un roseo futuro.
Ma che si mettano anche le ex municipalizzate a gravare sulle spalle dei veneziani forse è un po’ troppo. E non per aumentare i servizi e la qualità, ma per non aver mai inserito a bilancio adeguati fondi per la svalutazione dei crediti e delle insolvenze. Ci preoccupa certamente l’aumento elevato delle tasse sui cittadini, ma ancora di più quello per le piccole imprese veneziane, artigiani e commercianti che si ritroveranno aumenti salati quanto ingiustificati. Il servizio infatti rimarrà invariato, e non sempre è dei migliori.
Penso agli artigiani, per esempio, che hanno spazi medi o grandi per la loro produzione, laboratori e piccoli capannoni. Realtà che di fatto già pagano due volte: una a Veritas sulla base della metratura dei locali e una per lo smaltimento vero e proprio dei rifiuti delle lavorazioni e materiali che Veritas non porta via. Abbiamo aziende che per il classico “sacchettino” parametrabile a quello di una famiglia paga più di 2500 euro all’anno.
Questi continui aumenti faranno lievitare anche l’evasione che attualmente si trova già a livelli significativi. Ma chi paga regolarmente è destinato a pagare sempre di più: in
sostanza “bechi e bastonai”, questo è il destino dei veneziani onesti.
Se a Mestre l’aumento del costo dei parcheggi ha portato ad una raccolta firme credo che per questi aumenti bisognerebbe fare altrettanto. Confartigianato, anche in questo caso,
è al fianco di cittadini e imprese.
Gianni De Checchi,
segretario Confartigianato Venezia
01/04/2015