Il Belgio si sveglia con la paura di attentati di terroristi islamici. La polizia ha ucciso giovedì due presunti jihadisti forse di origine cecena in uno scontro a fuoco nella cittadina francofona di Verviers, vicino Liegi. Le informazioni delle autorità locali dicono che erano pronti a lanciare un’azione contro la stessa polizia.
In particolare, le divise da agenti rinvenute, che sarebbero state trovate a Verviers insieme ad armi, possono far pensare ad un possibile attacco alle forze dell’ordine locali attraverso infiltrazioni, e tutto ciò per vendicare i terroristi uccisi a Parigi da poliziotti francesi.
Proseguono le perquisizioni coordinate tra il centro di Bruxelles e i quartieri di Anderlecht, Molenbeek e Berchem, dove si concentrano molti immigrati nordafricani. Si cercano le cosiddette cellule “dormienti”, persone che svolgono una vita tranquilla ogni giorno ma pronte a risvegliarsi e ad agire con la violenza ad un segnale.
Prevenire è meglio che curare, sembra essere il motto che veicola i controlli, così delle 15 persone controllate cinque sono già state incriminate per terrorismo, e conseguentemente arrestate o rilasciate con restrizioni.
Due arresti sono avvenuti in Francia e riguardano islamici fuggiti dal Belgio verso l’Italia subito dopo le notizie sulle sparatorie vicino Liegi.
Mario Nascimbeni
[17/01/2015]
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