Leggo come il signor Bruno Forte, segretario speciale del recente Sinodo cattolico abbia espresso il concetto che la stampa spesso ha riassunto in “nessuno si senta escluso” [dalla Madre Chiesa].
Io fui battezzato, per decisione dei miei genitori, quando avevo pochi giorni di vita ed entrai, totalmente inconsapevole, a fare parte di questa grande organizzazione.
La mia educazione “spirituale” fu univocamente indirizzata sul fronte cattolico: Messa obbligatoria alla Domenica, memorizzazione di canti e preghiere, partecipazione ad associazioni cattoliche, istruzione in costosi collegi di matrice cattolica, ecc.
Verso i sedici anni cominciai finalmente a ragionare “per conto mio”, approfondendo temi religiosi in un’ottica ben più allargata rispetto ai rigidi confini cattolici. Mi interessai di storia delle religioni, antropologia, sociologia, psicologia.
Dopo una decina d’anni divenni convintamente ateo.
Qualche anno fa ho scoperto l’esistenza dello “sbattezzo” tutelata dalla legge: la presa d’atto, registrata a fianco dell’atto di battesimo di non considerarsi più aderente alla confessione “cattolica apostolica romana”.
La risposta che ebbi alla mia richiesta è stata che ero cattolico e tale sarei rimasto per tutta la vita! Anzi… mi si faceva notare che ero in peccato mortale (apostasia) e che potevo fare atto di pentimento e ritirare quella richiesta.
Insomma: si può decidere di non fare più parte di qualsiasi associazione o azienda o scuola o paese ma non è data la possibilità di “uscire” dalla Madre Chiesa!
E’ bella l’espressione “nessuno si senta escluso”. Sarebbe bello se fosse prevista anche la possibilità che “nessuno si senta [obbligatoriamente] incluso”.
Carlo Chinaglia
25/06/2015
Il fatto è un sacramento non si cancella. Cioè è una azione che è stata compiuta e non si cancella. Perchè ti accanisci sullo sbattezzo quando sei libero di non partecipare alle attività della Chiesa (Messe, Associazioni …).
E pensa: sei cresciuto in ambienti cattolici e sei libero ora di essere ateo. Qualcuno ti avrà detto anche del peccato che commetti. Sicuramente per la Chiesa Cattolica è un peccato. Ma se non ti senti più di appartenere sei libero. E il Signore Dio ti permette di essere libero e di scegliere per la tua vita. Mai il Signore costringe. Il Signore lascia liberi gli uomini di scegliere. Questa è la libertà della Chiesa.