Gli ambulanti di Rialto tutti uniti per evitare che commissario e soprintendenza revochino le loro licenze. Finora non era mai successo, ma ieri, banchi chiusi: circa trecento ambulanti si sono messi in marcia per protestare in difesa del loro lavoro, tra cori da stadio e bandiere della Serenissima.
La legge Franceschini, parla chiaro: i monumenti vanno tutelati e le soprintendenze hanno il potere di spostare o ridurre le occupazioni di suolo pubblico se contrastano con il patrimonio storico. La soprintendenza ha quindi segnalato al Comune di Venezia circa ottanta tra banchi, negozi irregolari, e plateatici a Venezia.
Ieri gli ambulanti hanno attraversato Lista di Spagna e Strada Nuova intonando cori contro il commissario Vittorio Zappalorto e la soprintendente Renata Codello. Sono poi arrivati a Ca’ Farsetti e i negozianti di Rialto hanno deposto una bara a simbolo della morte delle loro attività.
Momenti di tensione quando la polizia ha ordinato di spostare la bara ed alcuni dei protestanti hanno rifiutato. Alle 12.30 una delegazione di manifestanti ha ottenuto di depositare un documento in Comune che nei prossimi giorni provvederà a convocarli per un nuovo incontro. Gli ambulanti infatti, avevano chiesto che si insediasse un tavolo tecnico per studiare la situazione e concordare gli interventi, con la nuova giunta.