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Ater, nuove assegnazioni al complesso per anziani di Jesolo: tutor, domotica e sale comuni

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Ater, nuove assegnazioni al complesso per anziani di Jesolo: tutor, domotica e sale comuni

Ater Venezia ha predisposto le nuove assegnazioni per il complesso per anziani a Jesolo. Le ultime chiavi in via Anita Garibaldi sono state consegnate l’altro ieri ad un inquilino di 69 anni, il più giovane del condominio.

L’Ater di Venezia, tra settembre e ottobre, ha provveduto alle assegnazioni ad utenti ultrasessantacinquenni, nel complesso “Sorelle Morandi” dedicato all’aiuto condominiale agli anziani.

Una struttura all’avanguardia sul fronte della domotica e degli impianti solari, completato nel 2013 e abitato dallo stesso anno, costruito con l’obiettivo di ospitare persone con età avanzata e quindi dotato di tecnologie e sistemi impiantistici specifici per il tipo di utenza, oltre all’assistenza di un “tutor” che vive all’interno dello stabile.

“Il futuro dell’assistenza domiciliare è questo – commenta il presidente dell’Ater di Venezia Raffaele Speranzon – complessi tecnologicamente avanzati per agevolare gli anziani, tutor e badanti che vivono nello stesso edificio e li aiutano nella quotidianità, controllando i sistemi impiantistici ma anche, semplicemente, che stiano bene ed alzino le tapparelle al mattino”.

“Nella struttura a Jesolo – prosegue il presidente – abbiamo 29 inquilini ultrasessantacinquenni: la più anziana ha 96 anni e il più giovane, entrato l’altro ieri, ne ha 69. L’obiettivo di tutte le Ater virtuose, ma anche dei Comuni, è riuscire ad avere strutture come queste, che permettono a soggetti fragili, anche economicamente, di vivere nell’autonomia della propria casa ma con un punto di riferimento e assistenza, il tutor”.

L’edificio in via Anita Garibaldi è stato costruito sull’esempio del complesso di Campo dei Sassi ad Altobello, con 21 abitazioni (20 per gli ultrasessantacinquenni + 1 per il tutor) destinate all’Edilizia residenziale pubblica, e più precisamente a soggetti fragili, per età e condizioni socio-economiche.

Rispetto a Campo dei Sassi però, vi sono alcune differenze: gli inquilini anziani che entrano negli alloggi tramite il “bando speciale per utenti ultrasessantacinquenni” sono tutti autosufficienti e la presenza del tutor nel condominio è di supporto, sorveglianza e coordinamento. Una forma di assistenza diversa da quella delle “badanti di condominio” ad Altobello, dove vivono, oltre gli anziani, anche persone disabili. Nell’abitazione del tutor è presente una centralina con spie luminose che segnalano eventuali anomalie negli appartamenti, in caso di fuoriuscite di gas o allagamenti.

Il vasto complesso è infatti dotato di sistemi costruttivi ed impiantistici specifici per il tipo di utenza: videocitofonia, allarmi antintrusione, sistema di gestione dei carichi elettrici degli elettrodomestici, rilevazione antiallagamento, gas e monossido di carbonio, luci di emergenza fisse ed estraibili, tapparelle motorizzate.

Al momento, all’interno dell’edificio, vi sono 29 inquilini, gli ultimi 6 (due utenti singoli e due coppie con un’età compresa tra i 69 e i 79 anni) sono entrati tra settembre e ottobre nei 4 appartamenti che si erano recentemente liberati.

Il complesso edilizio è di proprietà dell’Ater di Venezia, che ne cura anche la gestione, ed è stato realizzato recependo le richieste previste nel programma sperimentale di edilizia residenziale della Regione Veneto denominato “Alloggi in affitto per gli anziani degli anni 2000” D.G.R. 3204/2005 di seguito allegato assieme al D.M. n. 2523/2001. E’ composto da due corpi edilizi, uno destinato ad abitazioni e l’altro a magazzini, quest’ultimo dotato di pannelli solari collegati ad un impianto termico centralizzato con due caldaie a condensazione. Il sistema costruttivo con muratura perimetrale a cassetta consente il rispetto della normativa sul contenimento dei consumi energetici.

Gli alloggi hanno una metratura tra i 50 e i 55 metri quadrati e sono dotati di: camera, cucina, soggiorno, bagno, ballatoio, ripostiglio. All’esterno, 21 posti auto interni al complesso e altrettanti magazzini per le biciclette.

“E’ importante che al centro del fabbricato vi siano anche due grandi sale comuni, al primo e al secondo piano – conclude Speranzon – perché permettono agli inquilini di socializzare, giocare a carte, promuovendo l’aggregazione sociale all’interno dello stesso condominio. Il concetto di “casa intelligente” oggi è sempre più importante e diventa un valido aiuto alle famiglie, facilita la gestione del quotidiano da parte dell’utenza e allontana l’ipotesi di rivolgersi a strutture assistenziali più costose, perché l’anziano non è più solo”.

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