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Arrestato minorenne tunisino spacciatore a Mestre. Zaia: “Addolorati e preoccupati”

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Arrestato minorenne tunisino con droga a Mestre

“Mi complimento con la Polizia di Mestre per l’arresto dell’ennesimo spacciatore in quella zona, ma stavolta siamo di fronte ad un caso limite, che da un lato addolora, ma dall’altro preoccupa per la sicurezza delle gente”.
Così il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, in relazione all’arresto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di cocaina, eroina e marijuana di un minorenne tunisino senza fissa dimora, entrato in Italia con un barcone a Lampedusa.

“Il caso addolora – dice Zaia – perché ci troviamo di fronte a un minorenne scaricato sul territorio senza alcun riguardo, come usa fare con grandi e piccoli da mesi un Governo incapace di governare il fenomeno e combattere come si dovrebbe le organizzazioni criminali che stanno a monte di questo traffico orrendo di carne umana e che anche oggi hanno assassinato 50 persone; preoccupa perché costituisce l’apice di un caos che dimostra come la sicurezza degli abitanti dei territori sui quali questi immigrati vengono inviati sia l’ultimo dei pensieri di chi invece dovrebbe pensarci molto attentamente”.

“Ancora una volta peraltro – aggiunge Zaia – ci troviamo di fronte a un cittadino della Tunisia, un paese dove non si muore di fame, arrivato come profugo, ma che, per la sua provenienza, difficilmente può essere considerato profugo. Solo in Italia – incalza il Governatore – il pasticcio è stato elevato a sistema disorganizzato, nel quale chiunque può arrivare ed entrare senza che ci si ponga il minimo problema sulle sue caratteristiche”.

“C’è una differenza macroscopica – conclude Zaia – con i profughi veri, quelli che stiamo vedendo arrivare dalla Siria in Macedonia e poi in Serbia e non dimentichiamo che invece i due terzi di quelli che arrivano da noi non hanno le caratteristiche per serre considerati tali e dovrebbero quindi essere rimpatriati. Cosa che, naturalmente, non succede o in casi rari”.

26/08/2015

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