Voto favorevole in Commissione Bilancio per l’emendamento Salva Venezia, e oggi è arrivata la fiducia al decreto Milleproreghe, un respiro di sollievo sui previsti tagli da marzo ai dipendenti comunali con il rischio che arrivi un altro commissario.
I tagli porterebbero un risparmio di 9 milioni di euro su base annua, che si tradurrebbero però nella decurtazione del 30-40% dello stipendio dei dipendenti comunali, essendo la retribuzione integrativa ormai una parte fissa della paga. Scatterebbe anche il blocco delle nuove assunzioni, la stabilizzazione dei precari e il divieto all’accensione dei mutui.
Lo sforamento del Patto di Stabilità 2014 causerebbe anche danni al bilancio 2015, con circa 17 milioni di euro in meno di trasferimenti statali sul fronte della spesa corrente e l’obbligo di recuperare quest’anno i circa 60 milioni di euro dello sforamento di quello scorso, in aggiunta ai limiti fossati per il 2015. In totale, 100 milioni di euro da recuperare.
Sta di fatto che senza un piano antideficit approvato, chiunque venga eletto come nuovo sindaco della città, si troverebbe nell’impossibilità di stendere il bilancio e dovrebbe quindi riconsegnare la città nelle mani di un nuovo commissario, come ha già detto nei giorni scorsi uno dei candidati, Nicola Pellicani.
A risentirne alla fine, sarebbero comunque i cittadini, con tagli o privatizzazioni di numerosi servizi con prevedibili aumenti tariffari sul fronte di tutte le imposte locali.