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Appassionata di montagna, nata a Spinea, scivola dalla cresta e muore in Val Zoldana

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Tradita dalla sua montagna, che tanto amava, Annamaria Nerosi ha perso la vita e insieme la sua passione.
Si è spento il sogno della bellezza delle vette della Val Zoldana, delle scalate insieme agli amici, delle fotografie che hanno immortalato cime rosa rivolte al cielo. Si è spento il suo cammino di madre.
È successo che proprio su quelle rocce una figlia sedicenne abbia perso sua madre, che era nata a Spinea, che tra le montagne respirava il profumo della memoria del tempo e della vita.
Purtroppo è scivolata dalla cima ed è volata sotto, immersa in 150 metri d’aria in profondità. Con lei c’erano i due amici di scalata, Roberto Furlanetto e Ilario Camatta, in cima agli Sfornioi in Val di Zoldo, a quota 2425 metri.
Le ultime foto li vedono sorridenti, felici di quell’escursione, condividono scatti e commenti sui social con gli amici, che ben conoscono quei volti soddisfatti che brillano al sole, insieme alle montagne.

Annamaria Nerosi, ora viveva con la figlia a Erto in provincia di Pordenone, 800 metri, sulla sponda del Valle del Vajont. Aveva diretto un calzaturificio e poi intrapreso, in quel paese, la gestione di un b&b.
Gli amici, attoniti e impotenti, hanno chiamato subito il 118, nutrendo quel filo di speranza che sempre l’attesa tiene in vita e che poi i soccorritori, arrivati in elicottero, decollato da Pieve di Cadore, dopo un lavoro difficilissimo e pieno di ostacoli per poter individuare e poi raggiungere Annamaria, hanno definitivamente spento.
Affranti e increduli gli amici continuavano a chiamarla, a invocare il suo nome ma purtroppo il medico ha subito capito che non c’era più niente da fare.
Ora tutto il loro ‘viaggio’ è vivo e immortalato sui social di Annamaria: ”Verso i due gendarmi dal Cibiana Cima Giovane montagna 2220”, il primo messaggio e poi le fotografie che hanno ripreso i colori delle Dolomiti della Val Zoldana. E le lacrime, la disperazione degli amici che si stringeranno alla giovane figlia con il suo cuore preso a sassate.
La salma è stata trasportata fino a Pontesei, da dove i suoi cari l’hanno accompagnata nell’ultimo viaggio.

 
Ci permettiamo di dedicarle questo pensiero “Quando guardo le montagne ho i sentimenti delle montagne dentro di me: li sento, come Beethoven che sentiva i suoni nella testa quando era sordo e compose la Nona sinfonia. Le rocce, le pareti e le scalate sono un’opera d’arte”. (Reinhold Messner)

E come un’opera d’arte, una passione vera, l’amore per la montagna rimarrà nel ricordo di tutti quelli che hanno conosciuto e amato Annamaria.

Andreina Corso

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3 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Cara Anna(perché era così che ti chiamavo)in maniera del tutto confidenziale,anche se eri il mio datore di lavoro,perché con te è stato facile essere amica sin da subito,quanti giorni passati assieme a progettare,costruire,realizzare,inventare,quando arrivavi con la tua sonora risata ci contagiavi tutti,eri un vulcano di idee….fino a che hai scoperto la tua passione per i monti e via…con un nuovo progetto…naturalmente portato a termine con successo come solo una grande DONNA sa fare. Anna sai di quando ti raccontavo dei miei ANGELI,ora che lo sei anche tu,ti porterò nel mio cuore sia a te la LUCE.

  2. Cara Annamaria, siamo state compagne di scuola.
    In occasione dei nostri 50anni avevo organizzato una rimpatriata di classe, alla quale non sei potuta venire, ma mi avevi promesso che alla prossima avresti fatto il possibile.
    Così a settembre 2019 sono venuta a Erto per rivederti, dopo 36 anni.
    Mi avevi detto che mi avresti fatto da guida in uno di quei posti stupendi che pubblicavi.
    Ora hai raggiunto la cima più alta.
    Noi ti ricordiamo come la nostra compagna della 3aC

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